Uccisa dal monossido, altri 22 intossicati

Borgorose, le esalazioni da una canna fumaria: vittima un’anziana. Soccorritori dalle province dell’Aquila e Rieti

BORGOROSE. È morta a causa delle esalazioni da monossido di carbonio provenienti dalla canna fumaria di una stufa a pellet. Altri 22 anziani sono rimasti intossicati e sono ricoverati negli ospedali di Avezzano, L’Aquila, Rieti e Roma. Sei sono gravi.

Gli anziani erano nelle camere da letto della casa di riposo “Padre Pio” di Borgorose, nel Reatino, quando si è consumata la tragedia. La località si trova a pochi chilometri da Magliano de’ Marsi.

A perdere la vita è stata Cristina Maria Salvatore, 77enne nata a Frosinone e residente a Roma. Uno dei figli vive ad Avezzano e si è subito precipitato a Borgorose non appena ha saputo dell’accaduto.

Sul posto sono arrivate subito sette ambulanze dagli ospedali di Avezzano, L’Aquila e Rieti.

Tutti gli ospiti della casa di riposo sono stati trasferiti nei pronto soccorso e sottoposti ai dovuti trattamenti. Per sei di loro le condizioni sono apparse subito più gravi. Due sono stati trasferiti all’ospedale Umberto I di Roma, dove sono stati immediatamente sottoposti al trattamento in camera iperbarica.

La diagnosi dei medici è chiara: intossicazione da monossido di carbonio.

Nella casa di riposo sono arrivati i carabinieri della caserma di Borgorose, insieme al comandante, il luogotenente Vincenzo Telesca. I militari hanno avviato le indagini per cercare di capire se ci sono eventuali responsabilità. L’attività è coordinata dal comandante della compagnia dei carabinieri di Cittaducale, il capitano Emanuela Cervellera.

Sul posto anche diverse pattuglie della polizia.

Il compito di capire che cosa è accaduto è affidato ai vigili del fuoco, che hanno compiuto un sopralluogo di diverse ore. Prima di provvedere a rimettere in sicurezza i locali. L’ipotesi più accreditata al momento è la fuoriuscita del gas da una canna fumaria in qualche modo danneggiata o usurata. Il cosiddetto “killer silenzioso” si è infiltrato nelle stanze e non ha lasciato scampo alla 77enne. La tragedia poteva però avere ben altre proporzioni, viste le condizioni di salute di alcuni ospiti. L’allarme è stato dato dagli operatori della struttura, che hanno notato lo strano silenzio e hanno capito che c’era qualcosa che non andava.

Decisivo l’intervento tempestivo degli operatori 118 di Rieti, con il coordinamento del dottor Giuseppe Matteocci (supportato dai medici Galante e Pace).

L’allarme è scattato ieri mattina poco dopo le sei. Sul posto è arrivato per un sopralluogo anche il magistrato di turno, Raffaella Gammarota, della Procura di Rieti. La casa di riposo è stata messa sotto sequestro e si attende la relazione dei vigili del fuoco che già oggi, insieme all’informativa dei carabinieri, sarà portata in Procura.

Per tutta la mattina, all’interno dei locali della “Padre Pio” in via Delle Ville, anche i reparti speciali dell’Arma; i Nas (Nuclei antisofisticazioni e sanità) di Viterbo e la scientifica di Cittaducale.

Magda Tirabassi

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