Una discarica abusiva tra i campi del Fucino: imprenditore nei guai

23 Settembre 2023

Rifiuti chimici ed edili interrati e tra i canali di raccolta Accertamenti per verificare la contaminazione della zona

CELANO. Rifiuti pericolosi e speciali interrati nei campi del Fucino. Scatta il sequestro della Procura e sul registro degli indagati finisce un imprenditore agricolo di Celano, accusato di attività di gestione di rifiuti non autorizzati, articolo 256 comma 2 del cosiddetto Codice dell’ambiente. Le discariche abusive sono state scoperte nei giorni scorsi dagli uomini della guardia di finanza di Avezzano. L’area si trova in prossimità di Strada 5 nel territorio di Celano. Si tratta di terreni destinati ad agricoltura biologica. Tra l’acqua stagnante sono stati rinvenuti teli e bottiglie di erbicida impiegati nelle lavorazioni agricole, ma anche grossi sacchi bianchi con calcinacci e altri materiali ancora da identificare. Una scoperta che provoca un grave danno d’immagine al Fucino.
È nel corso di un’attività di controllo economico del territorio che l’attenzione dei militari è stata attirata da piccole montagne di terreno di riporto frutto di un’attività di scavo. Non poco distante dalle piccole dune di terra c’erano anche degli escavatori. Quando i finanzieri si sono avvicinati hanno notato tre scavi di rilevanti proporzioni con rifiuti che galleggiavano sull’acqua stagnate. I testimoni parlano di un odore acre, quasi insopportabile, proveniente dal terreno in prossimità dei canali. Gli scavi, secondo quanto accertati dagli investigatori, sono lunghi circa 150 metri, larghi circa 4 metri e profondi 5 metri. Il volume complessivo dello scavo si aggira intorno ai novemila metri cubi. Solitamente, in agricoltura, scavi di queste proporzioni vengono realizzati per canalizzare l’acqua in eccesso ed evitare l'allagamento dei terreni coltivati. In questo caso però i canali di raccolta sono stati trasformati in vere e proprie discariche.
Dall’acqua stagnate sono state tirate fuori diverse bobine di teli tessuto non tessuto, o tnt, precedentemente usato per la copertura dei campi coltivati; grossi sacchi bianchi, solitamente impiegati in edilizia, pieni di calcinacci e altro materiale inerte frutto di lavori edili; bottiglie di plastica vuote si presume appartenenti a prodotti chimici impiegati per il trattamento delle colture.
L’area, circa sette ettari, è stata posta sotto sequestro così come i rifiuti agricoli ed edili rinvenuti. Su alcune bottiglie, senza etichetta, la Procura ha disposto accertamenti per stabilire di quali sostanze si tratta. Non è escluso che il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Luigi Sgambati, possa disporre anche accertamenti sull’area che circonda le discariche per valutare eventuali contaminazioni del terreno.
Nei guai è finito un imprenditore agricolo di Celano. Secondo quanto accertato dai finanzieri, guidati dal tenente Francesco Mattiace, i terreni erano lavorati da un affittuario. Il conduttore degli appezzamenti è titolare di diverse aziende agricole, alcune delle quali operanti nel settore della coltivazione di ortaggi e provviste di certificazione biologica. L’imprenditore è stato denunciato per attività di gestione di rifiuti non autorizzata. I rifiuti speciali dell’attività agricola, come quelli dei cantieri edili, siano essi pericolosi o non pericolosi, devono essere smaltiti attraverso servizio pubblico, con specifica convenzione, o attraverso il conferimento ad aziende private autorizzate con gli oneri di smaltimento a carico del detentore.
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