Una rete scolastica contro la violenza sulle donne

L’AQUILA. Una rete di scuole dell’Aquila e una di Avezzano per realizzare il progetto «Educare al genere: la scuola promuove la differenza». È questo l’oggetto dell’accordo di rete firmato nell’aula...

L’AQUILA. Una rete di scuole dell’Aquila e una di Avezzano per realizzare il progetto «Educare al genere: la scuola promuove la differenza».

È questo l’oggetto dell’accordo di rete firmato nell’aula magna dell’istituto «Leonardo da Vinci-Ottavio Colecchi» contro la violenza di genere e non solo: anche per «educare alla relazione interpersonale e interculturale». L’accordo mette in rete, oltre al «da Vinci», anche gli istituti «Amedeo d’Aosta» e «Bafile» dell’Aquila e l’istituto «Torlonia Bellisario» di Avezzano. Poi anche gli istituti comprensivi «Mazzini-Patini» e «Rodari» e le direzioni didattiche «Silvestro dell’Aquila» e «Amiternum».

Un accordo nato da un convegno che si è tenuto nel maggio scorso proprio sul tema dell’educazione al genere e organizzato in collaborazione col Centro antiviolenza delle donne Melusine. «Fenomeni sempre più frequenti come la violenza sessuale, il femminicidio e i maltrattamenti in famiglia», ha spiegato il dirigente scolastico dell’Alberghiero Domenico Evangelista, «saranno un problema senz’altro di ordine pubblico, ma sono soprattutto una questione culturale. Dobbiamo cercare di diminuire il gap tra l’aumentata consapevolezza e autodeterminazione delle donne nel mondo sociale e del lavoro, e la difficoltà di alcuni uomini di accettare la nuova realtà». In tal senso «le scuole concretamente possono fare molto da un punto di vista educativo», ha concluso il preside.

Grazie all’accordo sottoscritto, ora la rete provinciale di scuole lavorerà sulla formazione dei docenti sulle relazioni interpersonali «declinate secondo la pedagogia della differenza», si legge nel progetto, «e proporrà nelle scuole una dimensione culturale che smonti gli stereotipi e il linguaggio, soprattutto mediatico, inconsapevolmente sessista».

«Sin dai banchi di scuola», prosegue il programma, «è indispensabile educare a relazioni basate sul rispetto della differenza». (m.g.)

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