Urban center, il progetto si concretizza

Antonella Marrocchi di Policentrica: è uno strumento di partecipazione e proposta che guarda al futuro della città

L’AQUILA. Sembra finalmente concretizzarsi il progetto Urban center, un luogo dove ri-pensare e ri-progettare la città. Giovedì il comitato per l’Urban center promosso dal Comune si è riunioto per la prima volta . Nel comitato c’è anche Antonella Marrocchi di Policentrica, l’associazione che ha spinto molto affinché si arrivasse a concretizzare il progetto . Lunedì Policentrica, alle 16 alla Casa del volontariato a Pile ha organizzato un convegno per fare il punto e illustrare alcune proposte da discutere poi nell’ambito dell’Urban center.

Dottoressa Marrocchi possiamo spiegare che cos'è un Urban center?

«In realtà esistono diversi tipi di Urban center, anche molto diversi fra loro, ma in generale possiamo definirli come strumenti che facilitano i rapporti tra l'amministrazione e la cittadinanza in tutte le sue sfaccettature».

L'urban center proposto da Policentrica come si inquadra?

«L'Aquila è una città che non vive solo cambiamenti fisici ma anche problematiche sociali accentuatesi dopo il sisma. Dall'altra parte però, accanto a situazioni di scoramento, continua ad emergere una cittadinanza attiva e una costante richiesta di partecipazione. Questo è un dato che non può essere ignorato e la ricostruzione deve rappresentare un investimento ed un'opportunità da cogliere per mettere a frutto i segnali positivi che arrivano, cioè il desiderio di prendere parte alla rinascita della propria città».

La partecipazione quindi è centrale nella vostra proposta?

«Tra i vari modelli di urban center che abbiamo analizzato e con cui ci siamo confrontati crediamo che quello più adatto alle esigenze della nostra città sia un Urban Center fortemente partecipativo, in cui tutti gli attori della città possano avere un ruolo e definire insieme una visione sistemica che superi la logica degli interventi estemporanei fin qui seguita».

Come si articola esattamente la vostra proposta?

«Il punto qualificante del nostro urban center è rappresentato dai "tavoli delle idee", incontri facilitati da professionisti in cui vengono raccolte tutte le idee su temi specifici che dovranno essere poi vagliate da un Comitato Tecnico Scientifico, composto da esperti in varie materie. Tale Comitato deve verificare la fattibilità delle proposte ed elaborare se possibile un progetto preliminare da inviare agli uffici comunali preposti che predisporranno un progetto definitivo che sarà poi rinviato al tavolo proponente per la verifica».

Una procedura del genere non allunga i tempi di approvazione di un progetto?

«Potrebbe sembrare un iter molto più difficile di quello classico, ma condividere un progetto con le varie anime che compongono una città riduce il rischio che ci siano poi delle lungaggini dovute a proteste o a ricorsi. Abbiamo visto che l'Urban center di Bologna con questa metodologia ha condotto esperimenti di successo. Inoltre incentivare la partecipazione della popolazione concorrerebbe anche a responsabilizzarla e ad instaurare dei rapporti cooperativi con l'amministrazione».

Che ruolo riveste l'Amministrazione Comunale all'interno della vostra proposta di Urban center?

«Il ruolo dell'amministrazione è fondamentale perché oltre ad avviare i processi, sarà presente con dei propri tecnici all'interno del Comitato tecnico scientifico e naturalmente nello sviluppo dei progetti. Inoltre dovrà essere disponibile anche nella fase precedente, quella dell'informazione, perché è essenziale garantire la trasparenza per poter avere un dibattito informato nei tavoli delle idee».

Come siete arrivati ad elaborare questa proposta di regolamento?

«E' partito tutto con un contatto di un nostro socio con l'Urban Center di Torino avvenuto più di due anni fa, abbiamo poi iniziato a documentarci sulla tematica e sui vari Urban center presenti in Italia arrivando ad una nostra proposta. Da questo abbiamo provato a stilare un vero e proprio regolamento che abbiamo presentato alla nostra amministrazione nell'aprile scorso perché potesse discuterlo».

Quanto è importante avere una struttura fisica che ospiti l'Urban center?

«Alcuni Urban center operano solo virtualmente ma, pur essendo questo un aspetto importante che nella nostra proposta abbiamo considerato, un luogo fisico è necessario per permettere incontri pubblici, oltre che per gli uffici dell'Urban center e per spazi espositivi dedicati all'informazione».

Il Comune ha istituito un Comitato tecnico scientifico per l'Urban Center, questo dovrebbe dare il via ai lavori di progettazione.

«Il comitato, di cui Policentrica fa parte, si è riunito per la prima volta giovedì ed è stata una prima occasione di confronto che lascia presagire un lavoro proficuo ed interessante da condividere con la città, avremmo modo di parlarne anche durante l'incontro di lunedì. Appuntamento quindi a lunedì 16 presso la Casa del volontariato». (red.aq.)