Verifiche della Corte dei conti: cantiere da 3 milioni nel mirino

Al setaccio la ristrutturazione di un condominio vicino alla Villa comunale danneggiato dal sisma Dagli accertamenti sono emerse diverse irregolarità nella documentazione di appalti e subappalti
L’AQUILA. Sulle pratiche della ricostruzione post sisma 2009 oltre ai controlli a “sorteggio” da parte del Comune dell'Aquila (su inizio e fine lavori) ci sono anche le verifiche “a campione” che vengono effettuate dalla Corte dei conti attraverso la Finanza. Gli esiti di una di queste verifiche sono contenuti in una delibera della sezione regionale di controllo per l’Abruzzo relativa «all’attività campionata per l’esecuzione degli interventi di ricostruzione e ripristino degli immobili danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009». L’attenzione dei giudici contabili si è soffermata su un cantiere da quasi 3 milioni di euro nella zona della Villa comunale la cui domanda fu esaminata inizialmente dalla “Filiera”, la struttura che ha preceduto gli Uffici speciali avviati nel 2013. E sono emerse irregolarità soprattutto nell’affidamento dei lavori.
Nella delibera, la Corte di conti rifà la storia, concisa ma chiara ed esauriente, della “ricca” normativa post sisma a partire dal decreto-legge 28 aprile 2009 convertito, con modifiche, dalla legge 24 giugno 2009 numero 77 sugli «interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo». La legge 6 agosto 2015 (n. 125) all’articolo 11 «attribuisce, alla Sezione regionale, il controllo, a campione, sulla regolarità amministrativa e contabile dei pagamenti effettuati e sulla tracciabilità dei flussi finanziari a essi collegati relativi alle erogazioni dei contributi a favore di soggetti privati per gli interventi di ricostruzione».
L’istruttoria sul condominio preso in esame, si legge nella delibera «è stata integrata con il contributo d’indagine della Guardia di finanza, i cui controlli sono stati indirizzati alla verifica dell’osservanza della normativa antimafia, della corretta contabilizzazione dei pagamenti e della regolarità della relativa documentazione di supporto». «L’esame della documentazione», sottolineano i giudici contabili, «ha fatto emergere taluni profili di irregolarità. In particolare, sono state riscontrate carenze documentali inerenti: al contratto di appalto (assenza della copia del contratto tra il condominio e la ditta appaltante); ai contratti di sub-appalto (assenza copie degli atti); alle autocertificazioni della ditta appaltatrice e del progettista (con particolare riferimento alla certificazione antimafia); alle autocertificazioni delle ditte sub-appaltatrici; all’estratto finale del conto dedicato, ai mandati di pagamento eseguiti e alle relative quietanze». Per questo la Corte dei conti ha accertato «la parziale irregolarità amministrativo-contabile» della pratica presa in esame e ha disposto che la delibera sia «trasmessa al sindaco e al responsabile dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, al fine della regolarizzazione della predetta pratica e della conseguente comunicazione a questa Sezione dell’avvenuto adempimento».
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