A denunciarlo il genitore che ha visto il figlio rientrare a casa senza giubbino e telefonino Si indaga su altri episodi

Violenza sessuale, un arresto

Uomo accusato anche di rapina a un bimbo di 11 anni

PRATOLA PELIGNA. Se li portava in casa e mentre li distraeva, facendoli giocare, avrebbe abusato di loro. Con queste accuse i carabinieri hanno arrestato un pratolano di 34 anni. A smascherarlo il padre di un bimbo di 11 anni tornato a casa senza cellulare e giubbino. L’uomo è accusato di violenza sessuale e rapina.

Si chiama S.S. e da sabato scorso è rinchiuso in una cella del carcere di Sulmona con l’accusa di rapina e violenza sessuale nei confronti di un minore. Ad arrestarlo il comandante della stazione dei carabinieri di Pratola Peligna che lo ha inchiodato davanti alle sue responsabilità, dopo aver ascoltato il racconto del piccolo, ma soprattutto dopo aver ritrovato sia il telefonino sia la giacca nascosti nella casa dell’uomo. Ieri l’uomo davanti al giudice per le indagini preliminari e al suo avvocato Giovanni Margiotta, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Un atteggiamento di mancata collaborazione che non è piaciuto al gip, Massimo De Cesare, che ha deciso di prolungare la permanenza dell’uomo in una cella del carcere di via Lamaccio. Almeno fino a quando la vicenda non avrà contorni più delineati. Secondo il giudice, infatti, ci sarebbero fondati motivi che S.S. possa reiterare il reato o in qualche modo inquinare le prove. Sulla decisione del gip hanno poi pesato alcuni precedenti soprattutto quello relativo a due anni fa quando l’uomo finì in carcere dopo aver accoltellato il fratello disabile.

Secondo i carabinieri l’uomo avrebbe rivolto attenzioni particolari nei confronti di altri bimbi del quartiere. Alcuni genitori si sarebbero recati in caserma per denunciare particolari atteggiamenti dell’uomo nei confronti dei loro figli, tutti bambini tra i 10 e i 12 anni. Segnalazioni che non avrebbero però ottenuto sufficienti riscontri, per dar modo ai carabinieri di poter supportare eventuali denunce. Venerdì scorso però, in caserma è arrivato il padre di un bambino di 11 anni che era tornato a casa senza telefonino e senza la sua giacca. Insieme a lui anche il piccolo che, forse preso da un po’ di vergogna, non era riuscito a raccontare tutta la verità al genitore.

«Mi ha detto che sono stati i suoi compagni di scuola, ma non ne sono convinto», ha riferito l’uomo ai carabinieri. Con tutte le accortezze che il caso richiedeva, i carabinieri sono riusciti a entrare nella fiducia del piccolo e a farsi dire quello che era accaduto.

Così il piccolo ha raccontato dell’incontro che avrebbe avuto con il 34enne, da soli nella sua casa. Anche quando l’uomo l’avrebbe palpeggiato: «Non devi raccontare niente a nessuno, altrimenti non ti ridò nè il telefonino nè il tuo giubbino», gli avrebbe detto l’uomo prima di lasciarlo andare promettendogli che gli avrebbe restituito ogni cosa l’indomani dopo un altro incontro. Tornato a casa non ha avuto il coraggio di raccontare la brutta avventura al suo papà. Al resto hanno pensato i carabinieri.

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