SISMA L'AQUILA

Vittime rassicurate, Governo condannato di nuovo: deve risarcire altri 6 milioni di euro

Sentenza a favore delle parti civili e contro la Presidenza del Consiglio dei ministri per le rassicurazioni ricevute dall'ex numero due del Dipartimento nazionale di Protezione civile Bernardo De Bernardinis, già condannato

L'AQUILA. Un’altra sentenza civile che condanna lo Stato a risarcire le vittime del sisma dell’Aquila del 2009 per le rassicurazioni espresse dalla Commissione Grandi Rischi pochi giorni prima della tragica notte tra il 5 e il 6 aprile. In particolare quelle dell’allora numero due del dipartimento di Protezione civile, Bernardo De Bernardinis, già condannato in via definitiva in sede penale per omicidio colposo e lesioni personali colpose per alcune parole dichiarate pubblicamente: «Non c’è pericolo, l’ho detto al sindaco di Sulmona, la comunità scientifica mi continua a confermare che anzi è una situazione favorevole, perciò, uno scarico di energia continua».

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Come nella causa gemella che si è conclusa prima di Natale, anche in questo caso il giudice del tribunale dell’Aquila Baldovino De Sensi non ha assegnato alcun concorso di colpa alle vittime. E a pagare sarà la Presidenza del Consiglio dei ministri: il totale dei risarcimenti è di quasi 6 milioni, da suddividere fra i familiari di otto vittime del terremoto e cinque che rimasero gravemente ferite. Insieme ai risarcimenti della sentenza gemella, complessivamente lo Stato dovrà sborsare per le due cause circa 15 milioni di euro. A rappresentare familiari e feriti in entrambi procedimenti sono state le legali Silvia Catalucci e Maria Teresa Di Rocco. 

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