AVEZZANO

Zona franca doganale, 12 imprese si candidano

Sgravi per i dazi e Iva: il commissario Zes Miccio ha illustrato tutti i vantaggi fiscali e amministrativi di questo nuovo strumento

AVEZZANO. Dodici aziende si candidano per la Zona franca doganale. In seguito alla manifestazione d’interesse della Zes Abruzzo sono arrivate, infatti, 12 manifestazioni d’interesse in area privata da parte di aziende operanti sul territorio abruzzese: “Un segnale importante della reale e concreta esigenza delle imprese che operano in Abruzzo di avere uno strumento così vantaggioso”, afferma il commissario Mauro Miccio ospite dell'appuntamento al castello Orsini di Avezzano. L'appuntamento, organizzato dall'amministrazione comunale, ha visto anche la presenza dei vertici dell’Agenzia delle dogane e del presidente della Regione Marco Marsilio. 

Dopo aver raccolto le manifestazioni d’interesse per le aree private nonché valutate le possibili aree pubbliche insieme al Comitato d’indirizzo (di cui fa parte la Regione Abruzzo) sarà ora necessario decidere sia la perimetrazione delle aree da proporre a Zfd pubblica o privata sia l’individuazione di un soggetto gestorio pubblico/privato che va espressamente indicato nella domanda al Direttore generale Agenzia dogane e monopoli entro e non oltre il 31 dicembre.

Il presidente Marsilio ha annunciato anche un altro traguardo: "Proprio a proposito di Zes e di rafforzamento del tessuto produttivo e commerciale e della logistica a servizio delle imprese, finalmente abbiamo assegnato in concessione per 29 anni, alla Lodini Trans, un’impresa di logistica, la gestione del Centro merci della Marsica che da oltre 30 anni rappresenta  una piaga, un desiderio inespresso e inevaso, una struttura per la quale si sono spese decine di milioni a partire dagli anni 80 e 90”.

ZONA FRANCA DOGANALE: I VANTAGGI 

1)  Permetterebbe alle aziende di spostare la propria produzione (o una parte della propria produzione) all’interno di tale area, per i prossimi 10 anni, potendo così importare merci non unionali, manipolarle per la conservazione nonché trasformarle in prodotto finito. Al termine del processo di trasformazione la merce, vincolata al regime di zona franca, potrà essere successivamente importata nel territorio dell’Unione con pagamento dei relativi diritti doganali oppure riesportata o vincolata ad un altro regime.

2) In tale periodo di “importazione – manipolazione - trasformazione” le merci saranno in sospensione di DAZI e IVA (VANTAGGI FISCALI).

3) La zona franca resta sotto il controllo dello Stato, ma viene esclusa dalle regole doganali vigenti perché vengono ridotte le formalità doganali (VANTAGGI AMMINISTRATIVI).

4)  Tali condizioni incidono sull’assetto economico di un territorio perché questo spazio potrà essere usato per accogliere la materia prima o sussidiaria importata ed effettuare lavorazioni ordinarie senza dover pagare i dazi doganali. Tale area potrebbe creare i presupposti per potenziare le attività di produzione e fabbricazione in loco e conseguentemente dar impulso alle esportazioni ed al commercio internazionale. Nello sfruttare la strategica posizione logistica finalizzata a collegamenti ferroviari, autostradali, portuali, aereoportuali, accedendo ai diversi settori industriali presenti sul territorio abruzzese divenendo così una regione di riferimento.

5) All’interno delle zone franche è possibile, «fatta salva la normativa doganale», svolgere «qualsiasi attività industriale, commerciale o di servizi», purché ne sia data preventiva comunicazione all’autorità doganale competente per la vigilanza ester­na. 

6) Una Zfd abruzzese rappresenterebbe, sul territorio italiano, la seconda “free zone” che le imprese potrebbero utilizzare scendendo verso sud dopo il Porto di Trieste. Un  collegamento strategico tra il nord e il sud Italia nonché tra il litorale adriatico e quello tirrenico capace di generare vantaggi competitivi e più alti margini di redditività per le aziende.