Gestione stadio, accordo vicino tra Delfino Pescara e Comune

20 Luglio 2015

L’ente risparmierebbe 800mila euro per la manutenzione recuperando anche otto dipendenti La società biancazzurra non dovrebbe più versare 6mila euro più i servizi per ogni partita

PESCARA. Comune e Pescara calcio stanno trattando su due fronti. Da una parte, per la vendita alla società dello stadio Adriatico-Cornacchia e per la realizzazione di un nuovo impianto di atletica leggera. Dall’altra, per cedere la gestione della struttura alla squadra e tagliare così i costi della manutenzione.

Questo secondo fronte di trattativa, ora, sta prendendo il sopravvento sull’altro. Il progetto di vendita dello stadio si è bloccato di fronte alle pastoie burocratiche della pubblica amministrazione. Sono mesi che l’amministrazione comunale ha richiesto un parere alla Sovrintendenza ai beni architettonici per verificare se l’impianto sportivo sia annoverato tra i beni sottoposti a vincolo, ma la risposta non è ancora arrivata.

E, dunque, si è deciso di seguire un’altra strada, quella dell’affidamento della gestione alla società Delfino Pescara. «Un’operazione conveniente sia per la nostra amministrazione che per il Pescara calcio», ha rivelato l’assessore allo sport Giuliano Diodati, che sta conducendo in prima persona entrambe le trattative con la società.

La cessione dello stadio, forse escludendo la pista di atletica, consentirebbe al Comune, con i conti in profondo rosso, di risparmiare i costi di gestione della struttura. Costi enormi. Secondo i calcoli, l’ente spenderebbe solo per la manutenzione circa 800mila euro l’anno, cui si potrebbero aggiungere eventuali danni all’impianto durante le partite o nelle manifestazioni extra sportive. Se andasse in porto questa operazione, il Pescara calcio si accollerebbe totalmente le spese di gestione.

«Inoltre», ha affermato l’assessore, «la concessione alla società ci consentirebbe di utilizzare in altro modo i 7-8 dipendenti dell’ente che ora si occupano dello stadio».

Secondo l’assessore, ci sarebbero grossi vantaggi anche per la società, che non sarà più costretta a spendere circa 6mila euro per ogni partita di campionato per l’affitto dello stadio, il pagamento dei servizi tecnologici e per la pulizia. Inoltre, la Delfino Pescara potrà contare sugli ingenti introiti derivanti dall’utilizzo del bsr volante e della pubblicità all’interno dello stadio Adriatico-Cornacchia.

In cambio, la società dovrebbe corrispondere al Comune un canone simbolico, ancora da concordare.

A detta di Diodati, il Pescara sarebbe fortemente interessato a portare a termine questa operazione prima dell’avvio del prossimo campionato di B, in programma per la fine di agosto. Resta, tuttavia, da verificare le modalità di cessione della struttura. Si potrà affidare con una trattativa diretta, o sarà necessaria una gara d’appalto?

«Stiamo studiando la strada da intraprendere per rispettare la legge», ha fatto presente l’assessore, «è possibile che si possa procedere con l’affidamento diretto. Anche il Comune di Lanciano, del resto, ha ceduto in questo modo la gestione del suo impianto alla squadra cittadina».

«In caso contrario, se ciò non fosse possibile», ha aggiunto, «indiremo una gara d’appalto e allora i tempi potrebbero essere un po’ più lunghi». Gara d’appalto cui parteciperà sicuramente solo il Pescara calcio, l’unica società interessata a gestire l’impianto sportivo. Insomma, il progetto del Comune di cedere in concessione a terzi tutti gli impianti sportivi, a parte le palestre scolastiche, si sta piano piano realizzando.

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