Forno crematorio la ditta vuole i danni
Cancellato dal piano delle opere pubbliche, l’impresa attacca: abbiamo fatto il progetto, pronti a denunciare il Comune
MONTESILVANO. Il tempio crematorio sparisce dal piano triennale delle opere pubbliche e la ditta coinvolta nel project financing minaccia di fare causa al Comune di Montesilvano. L’opera è stata, infatti, stralciata dopo il via libera alle procedure per la realizzazione dell’impianto arrivato il 20 marzo scorso con una delibera del commissario straordinario attraverso la quale veniva valutata «di pubblico interesse» la proposta della ditta Saie srl.
Un progetto di finanza, relativo alla costruzione e alla gestione del tempio crematorio e alla gestione dell’impianto delle lampade votive, fortemente voluto dall’amministrazione Di Mattia e sparito dal documento relativo alle opere pubbliche approvato nei mesi scorsi prima in giunta e poi in consiglio comunale. Per questa ragione la ditta Saie, tramite i suoi legali, ha scritto all’ente per sottolineare che «proprio per aver riposto un legittimo affidamento sulla dichiarazione di pubblico interesse», si legge nella nota, «ha pieno diritto ad avere notizie certe sullo stato del relativo procedimento amministrativo. Da un lato, infatti, è possibile (ed invero auspicabile) che l’intenzione dell’amministrazione sia stata quella di “stralciare” dal programma triennale tutte le opere che siano di imminente realizzazione e/o per le quali sia già in corso il procedimento di approvazione dei progetti e l’indizione delle relative gare. Dall’altro», prosegue la Saie, «se fosse invece vero che l’intenzione di codesto spettabile ente è quello di “abbandonare” il progetto di realizzazione del forno crematorio, ciò non potrebbe che determinare l’immediato avvio da parte di Saie delle iniziative giudiziali del caso per la tutela delle sue posizioni giuridiche». Mentre la ditta si prepara a fare causa al Comune – determinata, secondo voci di corridoio, a presentare una richiesta di risarcimento danni di circa 400 mila euro - la maggioranza deciderà a giorni quale strada percorrere.
«Non è detto che il progetto non si realizzi», commenta l’assessore ai lavori pubblici Valter Cozzi supportato anche dal suo predecessore. «E’ vero che nel piano triennale il tempio è stato eliminato», sottolinea l’assessore Paolo Cilli, «ma in realtà non siamo contrari al progetto a prescindere. A destare preoccupazione è, infatti, solo la collocazione dell’impianto, in pieno centro abitato. Per questo faremo le dovute valutazioni per capire se esistono delle location alternative così da poter rispondere il prima possibile alla ditta». Intanto, a presentare un’interrogazione comunale per fare chiarezza sul tema è il consigliere del Pd ed ex assessore Feliciano D’Ignazio che chiede in particolare al sindaco «di conoscere quale sia l’intenzione dell’amministrazione in merito alla costruzione del tempio di cremazione; se tale opera possa essere considerata un’opportunità per il territorio; se lo stesso ritiene la procedura di esclusione dal piano triennale delle opere pubbliche idonea e conforme alla normativa».
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