Da “indesiderato” a jolly prezioso, Campagnaro ha convinto il boemo

PESCARA. Il “Toro di Moron” è tornato. Il polpaccio destro finalmente gli ha dato tregua e Hugo Campagnaro si è ripreso la scena. Tanta tribuna, quest’anno, per il difensore argentino del Pescara,...
PESCARA. Il “Toro di Moron” è tornato. Il polpaccio destro finalmente gli ha dato tregua e Hugo Campagnaro si è ripreso la scena. Tanta tribuna, quest’anno, per il difensore argentino del Pescara, che sabato a Frosinone ha giocato la sua seconda gara in campionato. Appena una partita in coppa Italia, contro la Sampdoria, poi di nuovo tribuna, una panchina a Foggia e finalmente l’esordio contro il Perugia. Campagnaro, 38 anni a fine giugno, è il giocatore più anziano del Delfino di Zeman, ma anche quello più esperto. Oltre 350 presenze tra A e B, più di 30 in Europa con le maglie di Sampdoria, Inter e Napoli, senza dimenticare le 17 gare disputate con la nazionale argentina con la quale ha giocato anche l’ultimo Mondiale, nel 2014, perdendo la finale con la Germania. Campagnaro non è esattamente l’ultimo arrivato e in questa stagione, come era già accaduto, due anni fa con Oddo in panchina può dare tanto. Va gestito, certo, perché a livello muscolare ha qualche problemino, ma è pur vero che nelle ultime due gare, anche se il Pescara le ha perse entrambe, ha fatto capire che può ancora dare tanto al calcio e alla causa biancazzurra. I gol su pala inattiva per il Pescara sono un problema da risolvere, certo, ma è pur vero che Campagnaro nelle due gare contro Perugia e Frosinone ha dato dimostrazione che dalle sue parti, in marcatura, difficilmente si ha vita facile. Per Zeman, il vicecampione del mondo in carica può diventare una risorsa importante da sfruttare. Anche se non ha il passo del suo prototipo di difensore veloce, il boemo dovrà essere bravo a gestirlo. Non solo per gli infortuni, ma anche nell’equilibrio interno al gruppo. L’arrivo di Gravillon e il ritorno di Hugo sono coincisi e adesso il boemo dovrà fare delle scelte ben precise, visto che Marco Perrotta per “Sdengo” è un pedina fondamentale per il pacchetto arretrato. Campagnaro, dunque, da esubero sta diventando un jolly prezioso, anche se nelle ultime ore di mercato è stato a un passo dall’Ascoli, che poi ha virato su Cherubin del Verona.
La società punta molto su Campagnaro e non è un caso se gli è stato rinnovato il contratto per la terza stagione consecutiva. Il presidente Sebastiani, infatti, vede nell’argentino la figura ideale per il Pescara del futuro a livello dirigenziale. Una specie di ambasciatore del calcio biancazzurro. Una figura dirigenziale che il club potrebbe affidargli anche nella prossima stagione.
Zeman pian piano sta iniziando a scoprire l’utilità del “Toro di Moron” e, forse, anche all’interno dello spogliatoio la leadership di Campagnaro si sta imponendo sempre più. (l.d.m.)
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