Casciotti: «Siamo autonomi dal Pd e non andiamo contro nessuno»

Elezioni ad Alba, la candidata del centrosinistra chiarisce la natura politica del suo raggruppamento Poche donne nella lista di Viviani: cancellato il nome di Zaccaretti per rispettare la parità di genere
ALBA ADRIATICA. «Non siamo contro nessuno e abbiamo piena autonomia dal Partito democratico». Antonietta Casciotti precisa la linea e dà il via alla campagna elettorale per conquistare il suo terzo mandato da sindaco di Alba Adriatica. Domenica alle 18.30 allo stabilimento Coco Loco presenterà la lista di Uniamo Alba, nel frattempo ha voluto chiarire alcuni aspetti politici finiti nel caos vissuto dalla città nelle ultime settimane. Innanzitutto sul ruolo del partito: «La nostra è davvero una lista civica. Il Pd non è dietro alla nostra candidatura, ma è accanto: l’indicazione del mio nome è arrivata non solo dal partito, ma anche dalla parte civile, che ha anche storia diversa alle spalle, ma che ha deciso di confrontarsi e condividere un percorso alternativo». Il riferimento più lampante è quello di Luca Falò, cinque anni fa sfidante civico del candidato appoggiato dal Pd Nicolino Colonnelli, oggi entrambi in lista con la Casciotti. «Rappresentiamo ovviamente l’opposizione in consiglio comunale», continua Casciotti, «e la discontinuità politica rispetto all’amministrazione uscente, ma ci siamo imposti l’imperativo etico di unire e non andare contro qualcuno, anche per garantire governabilità. Nel mandato della Piccioni, per esempio, sono state fatte anche cose buone: le valorizzeremo». Una precisazione anche sulla questione dei “figli d’arte” e dei familiari del blocco politico con cui lei ha amministrato a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila: «Ad eccezione di Colonnelli, nel gruppo ci sono tutte persone con cui non ho mai amministrato. Ci sono persone con esperienza amministrativa, altre che portano un bagaglio di esperienza diversa, magari professionale, pronte a crescere anche come amministratori».
Nel frattempo, un’altra lista vive un momento difficile. E’ il caso di Alba Popolare di Gabriele Viviani, che ha subìto l’esclusione di uno dei 16 nomi in lista, quello di Francesco Zaccaretti, per compensare il mancato rispetto della parità di genere nella lista. «Stiamo valutando di fare ricorso, ma se non dovesse andare bene Zaccaretti avrà comunque un ruolo preminente nell’amministrazione in caso di vittoria. Ci siamo stretti tutti intorno a lui: è fuori solo perché è l’ultimo nell’ordine alfabetico», dice Viviani ipotizzando la possibilità di assegnargli un assessorato esterno. L’esclusione di Zaccaretti sarebbe stata motivata dal fatto che le donne in lista devono essere almeno un terzo dei 16 candidati, cioè 5,33, numero che va arrotondato a 6, mentre Viviani ne ha messe in lista solo 5. Questo perché una donna ha cambiato casacca abbandonando Viviani per candidarsi con un’altra altra lista poche ore prima della consegna definitiva degli elenchi in municipio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA