A 16 anni rubano un’auto: nei guai 

Si erano portati dietro un coltello da cucina. Denunciati e riconsegnati ai genitori

PESCARA. Ha commesso l’imprudenza di lasciare le chiavi inserite nel quadro dell’auto lasciata per una manciata di minuti sul lungomare, davanti a uno stabilimento balneare. Ma mai e poi mai l’automobilista avrebbe immaginato non solo che gliela rubassero in così breve tempo e a quell’ora, le 13, in una zona tanto trafficata come la Riviera. Ma soprattutto, che i ladri fossero due ragazzini appena sedicenni.
L’episodio è avvenuto intorno alle 13 di ieri quando, dopo aver subìto il furto della macchina di piccola cilindrata lasciata per pochissimo tempo davanti a uno stabilimento balneare, il proprietario si è rivolto alla polizia.
E proprio la polizia, nel giro di dieci minuti, ha intercettato l’auto appena rubata e, anche, i due presunti autori del furto che erano a bordo. A bloccarli è stata una pattuglia del Reparto prevenzione crimine “Abruzzo”. Di fronte ai poliziotti che gli chiedevano i documenti, infatti, il passeggero dell’auto è schizzato fuori dalla macchina mentre il conducente, suo coetaneo, veniva raggiunto dagli operatori. Una fuga, quella del primo giovane, che è però durata molto poco. Un’altra pattuglia del reparto Prevenzione crimine “Abruzzo” infatti, di lì a qualche minuto ha rintracciato e bloccato anche il passeggero precedentemente fuggito.
Dai successivi accertamenti nei confronti di entrambi, i poliziotti hanno poi ricostruito non solo l’identità dei due ragazzi, entrambi italiani, ma anche l’età e la fedina penale, risultata immacolata fino a quel momento. Due incensurati di 16 anni che ieri mattina, però, hanno rubato una macchina.
Ma non solo. I poliziotti hanno trovato, al giovane che guidava l’auto, un coltello da cucina subito sequestrato.
Quanto basta, alla fine, per far scattare nei confronti dei due ragazzi una denuncia alla Procura della Repubblica presso il tribunale per i Minorenni dell’Aquila per furto aggravato in concorso. E per il solo conducente, anche il reato di porto di oggetti atti ad offendere.
Alla fine, auto riconsegnata al proprietario e i due ragazzi ai rispettivi genitori.
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