A Canistro fuochi d’artificio e balli in piazza

Così i lavoratori hanno accolto la notizia dell’uscita di scena di Colella

CANISTRO. I lavoratori hanno festeggiato in piazza, a Canistro, l’aggiudicazione della gara. Con fuochi d’artificio e penne all’arrabbiata. Piatto che meglio di ogni altro esprime il sentimento accumulato nei mesi scorsi. E che, oggi, lascia spazio alla speranza.

C’è entusiasmo per la nuova gestione. Il Comune è convinto che la Norda potrà gestire adeguatamente lo stabilimento. «Si è conclusa questa vicenda del bando e ora speriamo che venga ricreata una situazione di vivibilità all’interno della comunità», dichiara il sindaco di Canistro Angelo Di Paolo. «Dobbiamo ricordare a tutti che i lavoratori non prendono lo stipendio da nove mesi. Speriamo, quindi, di ripartire al più presto e che le procedure della Regione siano veloci, in modo da uscire da questo tunnel che tanti problemi ha causato alla nostra collettività».

Per il legale del Comune Salvatore Braghini, che ha seguito tutta la lunga vicenda, quella di ieri «è stata una giornata importante per l’intera comunità di Canistro e per i lavoratori in particolare, dopo mesi di incertezza e di attese. Con l’aggiudicazione provvisoria», spiega il legale, «si apre un nuovo scenario in cui, archiviati ricorsi e procedimenti giudiziari, la Regione e il Comune potranno collaborare tra di loro e con la società aggiudicataria per superare gli ostacoli che ancora si presentano e realizzare il piano industriale della Norda spa, premiato dalla Commissione anche a motivo dell’adesione all’accordo per la difesa dei livelli occupazionali».

Anche i sindacati si dicono soddisfatti, ma sono preoccupati per i lavoratori e chiedono tempi celeri affinché riparta la produzione. «Siamo soddisfatti di questa scelta», afferma Marcello Pagliaroli, segretario provinciale della Flai-Cgil, «perché speriamo che ci sia un rilancio di questo stabilimento e che possa ritornare ai volumi e alla produzione di una volta e quindi a livelli occupazionali importanti, come ai tempi dei Faroni. Auspichiamo che quest’importante gruppo si sieda a un tavolo con un piano industriale importante non solo per il bene del territorio, ma per l’intera regione». (p.g.)

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