A Montesilvano arrivano i coccodrilli per difendere i pesci

11 Dicembre 2025

Non si tratta di fake news, né di immagini realizzate con l’intelligenza artificiale, ma sono solo sagome “anti-cormorani” utilizzate dai volontari di “Nuovo Saline”

MONTESILVANO. Coccodrilli che nuotano nel laghetto artificiale della zona industriale o nelle acque del fiume Saline. Non si tratta di fake news, né di immagini realizzate con l’intelligenza artificiale, ma sono le sagome usate nel progetto “Cormoshield” sul quale sono al lavoro i volontari dell’associazione Nuovo Saline coordinati dal presidente e tecnico ambientale Gianluca Milillo. «La grande voracità del cormorano e la spiccata predilezione per i bacini di allevamento di pesce», evidenzia, «ha giustificato in passato una forte pressione venatoria che, anziché limitare questa specie, non ha fatto altro che amplificarne la struttura. La colonizzazione, in Europa e in particolare in Italia è stata graduale e le popolazioni sono in fortissimo incremento. La sua capacità predatoria in Europa sta portando danni per milioni di euro al comparto delle riserve ittiche, laghi di pesca sportiva, allevamenti e riserve naturalistiche».

Da qui uno studio che mira a creare un sistema di dissuasione che non danneggi le altre specie aviarie, che non contrasti con le leggi italiane ed europee, che sia ecocompatibile ma soprattutto gestibile anche da chi non ha grandi conoscenze di tipo zoologico. «Lo scopo è sfruttare l’intelligenza e l’innata caratteristica di protezione dai suoi predatori naturali», spiega Milillo, «per ingenerare uno stato di paura che possa allontanarlo dalle zone sensibili». L’associazione ha lanciato una raccolta fondi per proseguire lo studio di ricerca per trovare un sistema di dissuasione efficace e duraturo e risolvere il problema dei cormorani.

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