Code sul tratto abruzzese della A14

AUTOSTRADE / L'EMERGENZA

A14, gli ultimi tre giorni di lavori e restringimenti 

Code di dieci km anche ieri. Il calendario delle chiusure notturne fino a venerdì 31. E 24 ore dopo gli esposti in procura di Marsilio ricostruiamo le tappe del disagio

PESCARA. Oggi, domani e venerdì: mancano tre giorni alla fine dell'incubo. Secondo il cronoprogramma di Autostrade per l'Italia entro il 31 luglio il tratto abruzzese dell'A14 tornerà interamente transitabile a due corsie. E ventiquattr'ore dopo gli esposti in procura del governatore Marco Marsilio, che vuole chiedere i danni per mesi di disagi subìti, ricostruiamo ciò che ha fatto finora la società Autostrade. La replica al governatore è di fatto contenuta nel dossier che Aspi ha inviato al ministero dei Trasporti.
CODE E CHIUSURE. Automobilisti e autotrasportatori fanno il conto alla rovescia per la fine dei disagi, ma ieri si è consumata l’ennesima giornata di caos: nel tardo pomeriggio, disagi in tutti i tratti interessati dalle restrizioni, con le code che hanno raggiunto addirittura di dieci chilometri nella tratta tra Giulianova, Roseto e Pescara Nord.
I lavori, intanto, vanno avanti. Non mancheranno, però, ulteriori disagi. Oggi e domani, dalle 22 alle 5 chiuderà in entrambe le direzioni il tratto Ortona - Val di Sangro e sempre domani, dalle 22 alle 6, stop al traffico nel tratto fra Roseto degli Abruzzi ed Atri-Pineto.
L'ESPOSTO. «Condizioni di traffico insostenibili», ha scritto Marsilio negli esposti presentati alle Procure di Pescara e Teramo. Il governatore parla di «immaginabili e già evidenti ripercussioni anche in termini di turismo ed economia».
Attacca sia Aspi sia il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il presidente di Regione, che chiede ai magistrati di essere informato sull'esito dell'esposto per «valutare ogni azione volta al risarcimento dei danni subiti».
IL DOSSIER. In una dettagliata relazione inviata da Autostrade al Mit, emerge quello che la società ha fatto nel corso dei mesi. A ottobre 2019, viene inviato agli uffici del ministero un cronoprogramma di lavori per la sostituzione delle barriere laterali di dieci viadotti della A14, a quella data oggetto di sequestro. I tecnici del Mit rispondono già il giorno successivo, condividendo l’impostazione e accettando la proposta di avviare l’iter approvativo partendo da progetti esecutivi con tempistiche snelle di approvazione.
Un mese dopo, a novembre, la società invia i progetti esecutivi relativi alle barriere di sette viadotti e, contestualmente, recepisce l’iter da seguire, cioè sette passaggi, a partire dalla progettazione definitiva per le barriere dei restanti viadotti.

PROGETTI RESPINTI. Si arriva così al 17 gennaio 2020: Aspi riceve la validazione tecnica sui primi progetti definitivi.
Nasce un’interlocuzione con l'Ufficio ispettivo territoriale (Uit) sulla tipologia di barriere fonoassorbenti da installare, nodo che verrà sciolto solo il 15 giugno 2020.
A inizio marzo le osservazioni pervenute sui progetti definitivi suggeriscono una diversa impostazione delle modalità di lavoro. Tali osservazioni invalidano la possibilità che il Mit prenda in considerazione i progetti esecutivi inviati a novembre, nonostante in quel periodo ci fosse stato un primo riscontro positivo. Aspi dunque comunica ufficialmente al ministero la volontà di ritirarli.
NUOVI SEQUESTRI. Nel frattempo sopraggiungono nuovi sequestri che portano a 13 i viadotti della A14 oggetto di provvedimento restrittivo. Il 19 marzo, dopo un colloquio informale con la Uit dall’esito positivo sulle caratteristiche progettuali, Aspi trasmette formalmente i primi nuovi progetti esecutivi. L’ufficio tecnico del Mit ha l’onere di trasmettere i progetti al provveditorato competente per territorio, un rapporto in cui Aspi non è coinvolta. Il relativo incontro, tecnicamente adunanza, viene convocato solo il 22 luglio. L'iter prevede poi che venga verbalizzato il voto.
Si arriva così al 22 maggio, quando Aspi trasmette il progetto relativo alle barriere dei viadotti Colonnella e Fonte de’ Preti. Sui due progetti l’adunanza si è svolta il 23 giugno e ad oggi Aspi non ha ancora evidenza dei voti. Storicamente, tra la verbalizzazione del voto e la trasmissione all’ufficio tecnico competente del Mit possono trascorrere anche 2 mesi.
PUNTO DELLA SITUAZIONE. Ad oggi, in relazione alle barriere di 13 viadotti della A14, tre progetti sono fermi ai provveditorati competenti, due sono in fase di finalizzazione, cinque progetti erano bloccati dal nodo delle barriere Integautos (che fungono sia da guard-rail sia da antirumore), sciolto il 15 giugno, mentre gli ultimi tre sono in fase di indagini preliminari, rimandate a settembre per non impattare sulla viabilità che entro il 31 luglio, cioè fra appena tre giorni, tornerà a scorrere su due corsie per senso di marcia.