«Abbiamo tirato avanti con gli aiuti dei pescaresi»

Gli ex interinali di Attiva hanno smontato l’accampamento presente da otto mesi «Ci hanno donato soldi, dolci e pasta. Ma ora andiamo via per fare i concorsi»

PESCARA. Le gelide notte dell’inverno, l’umidità della pioggia che ti entra nelle ossa, il caldo afoso delle giornate d’estate. I 40 ex interinali di Attiva, riuniti nell’associazione PescarAttiva, hanno vissuto così, dal 9 gennaio scorso, nell’accampamento allestito nel giardinetto di piazza Italia per protestare contro i loro licenziamenti nella municipalizzata dei rifiuti. Ma adesso, dopo oltre otto mesi di stenti e sofferenze, una nuova speranza di lavoro si è affacciata al loro orizzonte. Gli ex lavoratori hanno deciso di tentare la strada dei concorsi che Attiva ha bandito in queste settimane per assumere entro la fine di quest’anno 43 nuovi dipendenti e ben 130 nei prossimi tre anni.

Ieri, hanno cominciato a smontare il presidio. È stata già tolta una tenda, poi toccherà a quella più spaziosa offerta in prestito dalla Croce rossa. Ma è grande tra gli ex interinali la voglia di raccontare la loro esperienza drammatica e quella delle loro mogli e dei loro figli che li attendevano a casa. La prima cosa che dicono è un grazie «alla grande generosità dei pescaresi». Proprio la mano offerta da alcuni cittadini altruisti ha consentito, forse, agli ex lavoratori di andare avanti in questi mesi. «Io continuo a percepire circa 700 euro al mese di indennità di disoccupazione, ma bastano a malapena per pagare le bollette di casa», dice Giovanni Rinella. Se gli ex interinali non avessero organizzato una raccolta di fondi, forse, non ce l’avrebbero fatta a sopravvivere fino ad oggi. Nel giro di pochi giorni gli ex lavoratori di Attiva, con i banchetti allestiti in piazza Sacro Cuore prima dell’estate, sono riusciti a raccogliere oltre 800 euro. «Una giovane donna», rivela Mario Ferrone, «ci ha raggiunto con la sua bicicletta e ci ha donato 100 euro».

Gli ex interinali, di aneddoti di questo genere, ne potrebbero raccontare a decine. In questi mesi vissuti sotto la tenda hanno scoperto la sofferenza, ma anche l’amicizia, la solidarietà di cittadini sconosciuti. «Ricordo una coppia che si era recata in Comune per sposarsi», afferma Ferrone, «dopo la cerimonia i neo sposi si sono recati nella nostra tenda e ci ha regalato 100 euro». «Ancora più curioso», aggiunge Ferrone, «l’episodio due giovani fidanzati che, dopo essere andati in discoteca a ballare, si sono presentati nel nostro accampamento per donarci un vassoio di cornetti caldi».

Poi, come dimenticare la generosità di due supermercati e di alcuni ristoranti del centro. «I supermarket di via Bologna e di via Gobetti ci hanno fornito pasta, acqua, olio», spiegano Ferrone e Manuel Perfetto, «mentre alcuni ristoranti ci hanno cucinato più volte pasta al sugo». Ma gli ex interinali non potranno scordare mai le difficoltà registrate durante gli otto mesi in tenda, il freddo e le coperte che non bastavano per tutti. Ma anche le delusioni e la rabbia per essere stati cacciati dopo aver lavorato per anni, con contratti da interinali, nell’azienda comunale dei rifiuti. Per questo motivo, hanno intrapreso una battaglia fatta di proteste e azioni legali sospesa solo ora che sono stati banditi i concorsi. Gli ex lavoratori di Attiva sono arrivati ad occupare per ben tre volte il consiglio comunale. Numerosi sono stati gli incontri con il sindaco Marco Alessandrini e anche con il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, ma le istituzioni locali hanno potuto fare ben poco per gli ex interinali. La legge, hanno sempre sostenuto gli amministratori, non consente assunzioni senza concorsi. Una tesi che non ha mai convinto gli ex di Attiva, tanto è vero che con i loro avvocati hanno proseguito le cause in tribunale per far riconoscere i loro diritti acquisiti.

Importante per sollevare il loro morale è stata anche la solidarietà espressa da alcuni vip che sono andati a trovarli sotto la tenda. «Sono venuti da noi lo showman Fiorello, alcuni giocatori del Pescara calcio, l’ex campione di Formula uno Vitantonio Liuzzi, il gruppo musicale Il Volo, il comico, Vincenzo Olivieri», conclude Ferrone, «abbiamo vissuto mesi bui, ora dobbiamo pensare ai concorsi».

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