Abruzzo, anche le slot machine finanziate coi soldi della Regione

Una determina dirigenziale dello scorso settembre assegna i fondi Ue del bando “Fare Impresa 2” a una società di video poker, nonostante la regione abbia approvato una legge che vieta l’installazione delle slot machine vicino a scuole, ospedali e centri di aggregazione

PESCARA. Non solo storie di sesso e champagne. Coi soldi della regione Abruzzo è stato finanziato anche il gioco d’azzardo elettronico. Nulla di illegale e nessun collegamento con le inchieste che stanno colpendo la giunta regionale di centrodestra. Ma la determina dirigenziale del 18 settembre 2013 che concede un finanziamento pubblico al gioco d’azzardo elettronico fa discutere. Soprattutto perché la Regione ha approvato pochi mesi fa una legge che vieta l’installazione delle videolottery vicino a scuole, ospedali, impianti sportivi, caserme, centri di aggregazione per anziani e giovani.

A riportare la notizia è il quotidiano Repubblica oggi in edicola. In un articolo a firma di Giuseppe Caporale si racconta come ci sia «una determina dirigenziale della giunta regionale abruzzese datata 18 settembre 2013, con la quale la funzionaria regionale dell’ufficio programmazione politiche attive del Lavoro, Saula Gambacorta, comunica ai soci della Bet&Game srl che il loro progetto per la vendita e il noleggio delle slot machine è stato finanziato per un importo di circa 57 mila euro (di cui il 75 per cento a fondo perduto). La Bet&Game ha ottenuto il contributo partecipando al bando “Fare Impresa 2” promosso dall’assessorato regionale al Lavoro, con il quale a essere finanziate sono state complessivamente 133 nuove imprese».

Insomma, i fondi comunitari arrivati dall’Europa che dovevano servire per creare nuove imprese e posti di lavoro, sarebbero stati utilizzati anche per finanziare le macchine mangiasoldi.

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