PESCARA. Un altro fine settimana di botte e urla in strada nella zona di piazza Muzii. È la movida che diventa degrado, dove si spengono le luci e la piazza diventa terra di nessuno. Nella notte tra sabato e domenica è successo di nuovo, com’era successo la sera prima con l’incubo dei coltelli e dei tirapugni che ormai, a sentire chi frequenta quelle piazze, in centro e a Pescara vecchia sono diventati il pass per la serata dei ragazzini annoiati e in cerca di emozioni.

L’altra notte, da quanto ricostruito, il motivo della lite, il solito apparente motivo laddove di motivi veri non ce ne sono quasi mai, è stato uno sguardo di troppo a una ragazza. Questo avrebbe lasciato trapelare il branco, che adocchia un ragazzo a pochi metri, lo invita ad avvicinarsi a brutto muso e subito lo circonda. Pochi secondi, il tempo di qualche insulto, e la minaccia è già superata dal cazzotto che il giovane rimedia in pieno volto. È un attimo e sta già a terra.

Partono le richieste di aiuto alle forze dell’ordine, c’è chi grida che ci sono i coltelli, arriva una pattuglia, fortunatamente il giovane è già in piedi, dolorante ma sano, e con le sue gambe si allontana poco dopo. Il gruppetto violento intanto è già dissolto. La sera prima stessa scena, sempre ragazzini, sempre nella stessa zona, davanti alla scalinata del mercato di piazza Muzii, sempre cazzotti gratuiti e l’incubo dei coltelli. «Non c’è quasi mai un motivo», dicono le forze dell’ordine che il fenomeno lo conoscono meglio di tutti, «ormai le serate si chiudono così, si va a caccia del pretesto, solo del pretesto per colpire e accendere la lite». Gruppi o bande dove i ragazzini hanno imparato a nascondere bene tirapugni e coltelli, spesso infilati nelle scarpe, ma comunque pronti per ogni evenienza. Escono così di casa. Così anche nel prossimo weekend.

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