PESCARA

Acqua, interruzioni di notte fino al 9 agosto / GUARDA DOVE E QUANDO

Scatta un’altra settimana di chiusure e riduzioni idriche anche nel resto della provincia e a Chieti, Atri, Casalincontrada, Francavilla, Miglianico, Ripa Teatina, San Giovanni Teatino. E la presidente dell’Aca replica al sindaco Masci

PESCARA. Autobotti e nuovi razionamenti per tamponare la grave crisi idrica che ha colpito tutta la provincia pescarese e non solo dai primi giorni di giugno. Sono queste le misure tampone che l’Aca sta mettendo in atto nell’immediato per ridurre i disagi a migliaia di cittadini.
Scatta un’altra settimana di chiusure e riduzioni notturne (in genere dalle 22 alle 6) dell’acqua che coinvolgono altri Comuni finora risparmiati.

Le chiusure riguardano: Atri, Caramanico Terme, Casalincontrada, Catignano, Cepagatti, Chieti, Città Sant'Angelo, Civitaquana, Cugnoli, Francavilla al Mare, Lettomanoppello, Loreto Aprutino, Manoppello, Miglianico, Nocciano, Penne, Pescara, Pescosansonesco, Pianella, Ripa Teatina, Rosciano, San Giovanni Teatino, Scafa, Spoltore, Tocco da Casauria, Torre de' Passeri.

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Sabato scorso, il sindaco di Pescara  Carlo Masci ha parlato di una «situazione gravissima. E' arrivata la replica della presidente dell’Aca Giovanna Brandelli. «È partito il cantiere a Bussi», ha spiegato, «stiamo cercando soluzioni per un allaccio provvisorio in corso d’opera. Gli interventi con le autobotti vanno avanti».
«Inoltre», ha aggiunto Brandelli, «sono aumentate le turnazioni a monte delle linee che alimentano Pescara centro per garantire un recupero di pressione lungo la rete». Tuttavia, la presidente dell’Aca ha ammesso che la situazione è piuttosto preoccupante. «Dal Tavo», ha affermato, «le sorgenti di Farindola sono ai minimi storici. Nelle zone in cui il consorzio di bonifica ha chiuso l’erogazione, ci sono utilizzi di acque potabili per orti privati. Questo dispendio a monte si paga a valle».
«In settimana», ha rivelato Brandelli, «dobbiamo chiudere un importante accordo con il consorzio che stiamo costruendo da oltre un anno, perché stralciando dalla dotazione idrica potabile gli usi industriali e irrigui si recupera il 30-40 per cento della risorsa, ma vorrei parlarne a cose fatte e con atti registrati».
«Per anni», ha ricordato la presidente, «si sono fatti investimenti sulle fognature e pochissimo sull’idrico. Questo è il risultato di un insieme di fattori prevedibili e meno prevedibili».
Da qui la risposta al Pd, che ha sollevato una nuova polemica contro l’Aca per la carenza idrica. «La polemica non porta altra acqua», ha sottolineato, «non sostituisce gli acquedotti e non digitalizza le reti e non dovrebbe venire dagli stessi che hanno gestito l’Aca prima del concordato. Oggi siamo impegnati 24 ore 7 giorni su 7, amministratori compresi».
Di parere diverso i consiglieri del Pd: «Nonostante le nostre sollecitazioni e denunce, il Comune e l’Aca non hanno ancora attivati alcun servizio sostitutivo per le 20mila famiglie che da mesi vivono senza un goccio d’acqua in casa per gran parte del giorno. Servizio sostitutivo che va attivato entro 48 ore dall’interruzione del servizio idrico. Siamo nel mezzo di un totale abbandono di migliaia di utenze nel pieno dei giorni più caldi».
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