Addio Arlini, pilota e velista: portò lusso e stile in città

13 Giugno 2025

È deceduto a 79 anni: commerciante di orologi, amante della velocità e del mare. Il figlio Ugo: «Aveva una passione per le cose belle». Il ricordo del Cnp, i funerali domani

PESCARA. Il passato da campione di auto da corsa. Poi l’amore per la vela, tanto che sono in tanti a descriverlo come “Signore del mare”. E ancora l’intuizione da visionario che per primo portò il vero lusso dei gioielli e ancora di più degli orologi a Pescara. Si è spento ieri, Paolo Arlini, classe 1946, fondatore della gioielleria che porta il suo cognome, aperta nel 1970 prima sotto l’Hotel Espalande, che era di proprietà della famiglia, poi sotto i portici lungo viale Regina Margherita, ma da 40 anni esatti all’angolo tra corso Umberto e piazza Salotto.

«Aveva questa passione per le cose belle», ricorda il figlio Ugo, che piange la sua scomparsa insieme alla sorella Lola, alla mamma Maria Rosaria, ai nipoti Paolo e Lorenzo, e ai tanti amici e familiari: «Insieme a sua sorella Elisabetta, avevano aperto un’argenteria che poi si è evoluta vendendo gioielli e orologi».

Arlini ha rivenduto da concessionario il vero lusso, da Cartier a Patek Philippe solo per citarne alcuni. «Tra gli anni ’80 e ’90 Pescara era una città in espansione», ricorda Ugo, «tanti imprenditori costruivano la loro fortuna, e non c’era un negozio che potesse offrire loro il vero lusso». Ci ha pensato Paolo Arlini che dalla sua posizione centralissima, ha visto scorrere la vita pescarese, nei periodi d’oro e in quelli di difficoltà.

Arlini era anche un uomo dalle grandi passioni. Da ragazzo fu vincitore per ben due volte dei campionati italiani di cronoscalata (gara automobilistica in salita). D’altronde nelle sue vene scorreva il sangue della velocità, con il nonno che aveva corso nella Formula Uno, partecipando alla Coppa Acerbo e il suo padrino che era l’argentino Manuel Fangio, considerato uno dei migliori piloti di tutti i tempi, amico intimo del padre Italo.

Una volta appese al chiodo le chiavi delle auto da corsa, Arlini ha assecondato in età più matura, l’altra grande passione, per il mare e per la vela, tanto che fu tra i primi velisti della città e tra i fondatori del Club Nautico (oggi Cnp 2018). «Mio padre è stata una personalità molto forte. La più grande eredità che mi ha trasmesso è stata la passione per il mare e per la vela», afferma con la voce rotta il figlio Ugo.

Ed è proprio dal mondo nautico che sono arrivati i numerosi ricordi sui social. «Il mondo della vela di Pescara è in lutto per la scomparsa di Paolo Arlini. Se ne va un tassello importante della storia della città e soprattutto della storia della vela pescarese», si legge sulla pagina social del Cnp che ha voluto condividere alcune foto a partire dalla vittoria nel 1988 della Transadriatica Pescara-Spalato su "Sapore di sale". «Un esempio da ammirare, il Circolo osserverà un minuto di silenzio in ogni attività prevista nei prossimi giorni e prima della regata della Cerasuolo Cup di sabato ci sarà una piccola celebrazione in mare». I funerali sono in programma domani, alle 10, nella chiesa di Sant’Antonio.

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