Affitti, Testa chiede a Mascia 840 mila euro

Braccio di ferro tra Provincia e Comune sui canoni mai pagati dell'Ufficio del lavoro

PESCARA. Il Comune risulta nella lista degli inquilini morosi della Provincia. Si è scoperto che in 10 anni non ha mai pagato l'affitto dei locali al primo piano di via Passolanciano, occupati dall'Ufficio provinciale del lavoro e ora si ritrova un debito di 847mila euro.

Secondo la Provincia, l'amministrazione comunale non avrebbero ottemperato all'obbligo di legge che impone ai Comuni una compartecipazione alle spese degli uffici di collocamento.

Il problema, lasciato insoluto per anni, è esploso adesso, perché la Provincia ha dato il via ad una verifica del suo patrimonio, dopo aver scoperto una giungla negli affitti, con immobili assegnati in passato in locazione a privati e associazioni a prezzi stracciati o, addirittura, a canone zero. Ieri la commissione vigilanza, presieduta da Camillo Sborgia, ha cominciato ad affrontare la questione.

COMUNE DEBITORE
I tecnici dell'ente provinciale hanno fatto un inventario, indicando gli inquilini in regola, i morosi e quelli cui è scaduto da anni il contratto. Il caso più eclatante è risultato quello del Comune di Pescara, che dal 2002, cioè da quando l'Ufficio provinciale del lavoro si è trasferito da un immobile in locazione, in via Doria a quello di proprietà della Provincia, in via Passolanciano, non ha più pagato le spese di questo servizio. «Mancando qualsiasi forma di contratto e/o di accordo tra le parti», scrive il dirigente della Provincia Mario Lattanzio, «l'amministrazione provinciale dovrà trovare una transazione con il Comune di Pescara per il pagamento degli oneri maturati al 31 dicembre 2009 che, presuntivamente, ammontano a 847.653 euro tra locazioni e spese condominiali».

Una doccia fredda per il sindaco Luigi Albore Mascia, alle prese proprio in questi giorni con l'esame in consiglio del bilancio, fatto di tagli alle spese e di aumenti delle tariffe dei servizi per far quadrare i conti. Il suo collega del Pdl, il presidente della Provincia Guerino Testa, pretende il pagamento.

INVIATA UNA DIFFIDA
La Provincia ha inviato persino una diffida all'ente dirimpettaio, chiedendo di ottemperare al più presto al pagamento dei canoni di affitto. «Dal 2001», ha spiegato l'assessore provinciale al patrimonio Aurelio Cilli, «le competenze degli ex uffici di collocamento sono passate alle Province. I Comuni, in base alla legge nazionale, numero 56 dell'87 e alla legge regionale, numero 76 del '98, hanno l'obbligo di occuparsi delle utenze degli uffici. Un obbligo che dal Comune e dalla precedente amministrazione provinciale non è stato mai ottemperato». «Per la Provincia», ha proseguito l'assessore, «è una minore entrata, per il Comune un debito fuori bilancio. Una situazione pesante che i due enti hanno purtroppo ereditato dalle precedenti amministrazioni». «Adesso», ha concluso Cilli, «si andrà a quantificare con esattezza la somma che il Comune deve alla Provincia, in base ai dati Istat e ai metri quadrati dell'immobile».

CONTRATTI FANTASMA
Ma le sorprese emerse dalla revisione del patrimonio non finiscono qui. Oltre ad alcuni inquilini morosi, sarebbero sparite le carte di alcuni vecchi affitti già scaduti. I contratti si sarebbero volatilizzati. Intanto, l'amministrazione provinciale ha dato mandato ai suoi avvocati di avviare le azioni legali nei confronti degli inquilini non in regola.

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