Agenzia Entrate, funzionario indagato per presunti favori a Pescara

29 Aprile 2016

Blitz della finanza nell’ufficio di Imparato: sequestrati il computer e la pratica di una società sotto accertamento fiscale

PESCARA. Un funzionario di spicco dell’Agenzia delle Entrate di Pescara è indagato nell’ambito di un’inchiesta, affidata alla guardia di finanza, su presunti favori a una società finita sotto accertamento fiscale. Da una settimana, Giovanni Imparato, numero due dell’Agenzia delle Entrate pescarese, a capo del settore legale, è sospeso dal servizio: lo prevede un provvedimento firmato dai vertici dell’Agenzia delle Entrate regionale. Un provvedimento che vieta, temporaneamente, a Imparato anche di contattare i funzionari del suo staff.

L’Agenzia delle Entrate, contattata dal Centro, lo conferma con questa dichiarazione stringata: «A seguito di notizie su indagini disposte dall’autorità giudiziaria, l’Agenzia delle Entrate ha provveduto immediatamente a sospendere il funzionario dal servizio in attesa di maggiori ragguagli da parte degli organi inquirenti».

La notizia dell’indagine su Imparato, ex reggente della sede pescarese e vice segretario nazionale del sindacato Confsal-Salfi, tra i più rappresentativi all’Agenzia delle Entrate, è rimbalzata negli ambienti economici della città e ha destato scalpore: Imparato è un professionista noto e stimato ed è considerato un punto di riferimento nel settore fiscale.

La sua improvvisa assenza dal lavoro, quindi, ha fatto rumore tra gli operatori e i commercialisti. Invece, ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, in via Rio Sparto, non è passato inosservato il blitz della finanza nel suo ufficio il giorno dopo la notifica della sospensione: l’ufficio è stato perquisito e il computer di lavoro è stato sequestrato. I finanzieri hanno sequestrato anche una pratica che sarebbe il blocco di partenza dell’indagine.

Contattato telefonicamente, Imparato dice: «È tutto un equivoco e chiarirò presto nelle sedi opportune. Ora, non posso dire di più». Una dichiarazione lampo, rilasciata con garbo ed eleganza nel rispetto della riservatezza dell’indagine, ma per prendere le distanze dall’accusa.

Quella della finanza è un’inchiesta ancora coperta dal riserbo ma potrebbe presto arrivare a una svolta e verso quale direzione lo diranno gli accertamenti ancora in corso sul computer del funzionario e soprattutto sul fascicolo. Infatti, tutto ruota intorno a quella pratica ritenuta, per adesso, sospetta: indagando sulla società, la finanza avrebbe scoperto il presunto comportamento irregolare di Imparato. Secondo le prime indiscrezioni, la società sarebbe finita nel mirino dell’Agenzia delle Entrate per un normale accertamento legato a una possibile evasione fiscale. Quindi, tra la società e l’Agenzia delle Entrate sarebbe cominciato un contenzioso: in primo grado, davanti alla commissione tributaria, sarebbe arrivata già una prima verità con un verdetto favorevole all’Agenzia delle Entrate. Ma la società, legittimamente, non avrebbe accettato la sentenza e l’avrebbe impugnata in secondo grado. È in questo passaggio che si inserirebbe l’attività della finanza: controllando la società, sarebbe spuntato anche il ruolo del funzionario. L’ipotesi della finanza è quella di presunti favori: un’ipotesi ancora tutta da verificare ma che è al centro della fase successiva delle indagini. I finanzieri cercano eventuali riscontri nel computer e nel fascicolo.

In attesa di eventuali sviluppi, però, l’Agenzia delle Entrate ha preso la sua decisione per tutelare Imparato e se stessa: il funzionario è stato sospeso. Il provvedimento scadrà a breve, ma potrebbe essere prorogato. Inoltre, al dirigente è stato imposto il divieto di non avvicinarsi all’ufficio e di non avvicinare i dipendenti del suo staff: un provvedimento di garanzia durante la fase dell’indagine che potrebbe essere revocato nel caso in cui le ipotesi di reato cadessero.

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