Alba Adriatica va al centrodestra, la spunta Tonia Piccioni

Bastano 241 voti più di Colonnelli, è un risultato storico. Volano gli stracci nel Pd
ALBA ADRIATICA. La marcia sul municipio. Alba Adriatica è per la prima volta di centrodestra: Tonia Piccioni batte tutti e diventa il nuovo sindaco della città dopo oltre vent’anni di governi di centrosinistra, a parte la parentesi civica e trasversale della Piazza. «Si volta pagina», commenta la vincitrice, che si è imposta su Nicolino Colonnelli dopo un pomeriggio di testa a testa, con una manciata di voti a dividerli. Alla fine Piccioni vince con un 27%. E’ dramma per un Pd chiamato alla resa dei conti mentre scompaiono i grillini, che hanno buttato via il 37% delle elezioni politiche. Determinante per la vittoria della Piccioni la svolta a destra di Villa Fiore, da sempre serbatoio di voti per il centrosinistra. Poco più di 200 voti di differenza hanno segnato la fine di un’intera classe politica che ha vinto (quasi) sempre in vent’anni, quella che si ritrovava in “Alba in Comune” di Nicolino Colonnelli. Quei 241 voti invece portano a Palazzo di città un centrodestra che mai aveva vinto e ha trovato in Tonia Piccioni il nuovo primo cittadino, il secondo di sesso femminile nella storia di Alba, dopo Antonietta Casciotti.
«Dopo tanti anni finalmente il centrodestra riesce a imporsi e far voltare pagina alla città. Da domani ci corceremo le maniche prima di tutto per la stagione turistica alle porte e per il bilancio, poi cercheremo di migliorare Alba Adriatica», commenta un’ancora frastornata Tonia Piccioni, durante il bagno di folla che l’ha acclamata già davanti ai seggi di via Duca d’Aosta. Poi tutto il popolo del “Movimento per Alba” si è messo in marcia verso il municipio, tra grida di gioia, bandiere e applausi. Mattatore dei festeggiamenti il regista dell’impresa, Renato Rasicci, che si è congratulato soprattutto con i giovani della sua lista che, dice, «bistrattati da tutti, hanno costruito con l’impegno una nuova classe dirigente».
Finisce così la campagna elettorale dei record, della tensione e soprattutto della frammentazione politica, vinta da un Pdl che ha saputo unire il centrodestra e approfittare della dispersione di voti degli avversari. Un Pd spaccato, infatti, che si presentava con ben due candidati a sindaco, Nicolino Colonnelli e Ilenia Ceci. Colonnelli a caldo ha duramente attaccato la compagna di partito e la sua lista, “Progetto per Alba”: «Hanno corso per farci perdere e hanno regalato la vittoria ad un centrodestra che solo così poteva vincere. La Ceci si trovi un altro partito. Noi faremo un’opposizione dura grazie ai ragazzi di “Alba in Comune”, con i quali ricostruiremo il centrosinistra ad Alba Adriatica». «I nostri elettori non avrebbero mai dato il loro voto a Colonnelli», risponde la Ceci, e continua: «Abbiamo fatto una scelta politica coraggiosa di ricostruzione di un centrosinistra omogeneo e ne andiamo fieri». Se nel Pd divampa una bufera che avrà sicuramente gravi conseguenze, sconfitti “di lusso” sono stati anche i grillini. Il Movimento 5 Stelle, infatti, che alle elezioni politiche aveva dominato con il 37% dei consensi, con Luca L’Innocente candidato sindaco arriva penultimo, sotto la soglia del 9%.
Luca Tomassoni
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