Alessandrini contro Mascia per conquistare Palazzo di città

PESCARA. È arrivato il giorno della resa dei conti. Oggi i pescaresi si recheranno alle urne per scegliere il nuovo sindaco. I due candidati rimasti in gioco sono il sindaco uscente Luigi Albore Mascia e il consigliere comunale, anche lui uscente, Marco Alessandrini. Sono stati i due più votati al primo turno, ma il distacco tra i due è stato ampio.

Alessandrini, candidato del centrosinistra, ha totalizzato 29.797 voti, pari al 43 per cento; Mascia si è fermato a 15.821 preferenze, il 22,83 per cento. Tra i due, quindi, c’è stato un distacco di oltre 20 punti percentuali, che il sindaco uscente Mascia, candidato del centrodestra, ha cercato di tamponare con nuovi apparentamenti. Mascia è riuscito, dapprima a portare a casa l’accordo con il candidato sindaco sconfitto del Nuovo centrodestra Guerino Testa, che si porta dietro un serbatoio di voti pari al 12,03 per cento e poi ha raggiunto l’intesa con un altro candidato sconfitto al primo turno, Vincenzo Serraiocco, che ha totalizzato alla prima tornata lo 0,71 per cento. Due apparentamenti che consentono ora a Mascia di potersi presentare al ballottaggio con il sostegno di otto liste, le sue tre di partenza (Forza Italia, Fratelli d’Italia-An e Pescara futura), le quattro di Testa (Nuovo Centrodestra, Udc, Pescara in Testa e Rinascita popolare) e quella di Serraiocco (Serraiocco sindaco).

Nessun apparentamento per Alessandrini, che ha tuttavia incassato il sostegno di due candidati sconfitti al primo turno: Roberto De Camillis, che si era presentato con tre liste civiche (Difendere Pescara, De Camillis sindaco e Progetto Pescara) e Florio Corneli, che ha corso con una sola lista (Abruzzo civico-Pescara a colori). Le liste a sostegno del candidato del centrosinistra restano, dunque, sei (Pd, Sel, Scegli Pescara-Lista Teodoro, Liberali per Pescara, Pescara insieme bene comune, Persone comuni per Pescara). La campagna elettorale si è chiusa venerdì sera con i comizi in piazza di Mascia e Alessandrini. I due candidati dopo essersi confrontati in diverse occasioni in pubblico durante la campagna per il primo turno, non si sono più incontrati in vista del ballottaggio di oggi.(a.ben.)

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