Anziano ucciso dal gas la caldaia era difettosa

13 Novembre 2012

PESCARA. La caldaia che si trovava in casa di Alberto Di Marcantonio, l’84enne morto domenica per una probabile intossicazione da monossido di carbonio, aveva dei problemi di funzionamento e...

PESCARA. La caldaia che si trovava in casa di Alberto Di Marcantonio, l’84enne morto domenica per una probabile intossicazione da monossido di carbonio, aveva dei problemi di funzionamento e sprigionava questo gas tossico. Lo hanno stabilito gli accertamenti effettuati ieri nell’ambito delle indagini sul misterioso decesso. Per definire con esattezza le cause della morte improvvisa saranno eseguiti degli esami sul cadavere, con ogni probabilità attraverso un prelievo di tessuti, per verificare la presenza e la concentrazione di monossido di carbonio. A questo scopo il sostituto procuratore che sta coordinando le indagini dei carabinieri, Valentina D’Agostino, affiderà oggi l’incarico. I militari dell’Arma, agli ordini del capitano Claudio Scarponi, hanno sottoposto la caldaia a sequestro subito dopo il ritrovamento del cadavere e hanno avviato le verifiche del caso con i vigili del fuoco. Sono stati i pompieri, su richiesta del figlio dell’84enne, a trovare il cadavere al sesto piano di un palazzo in via Cesare Battisti. Era accasciato su una sedia, in cucina, e la moglie agonizzante a letto. Lei, Franca Ciccoianni, 78 anni, è finita in ospedale a Roma, all’Umberto I. Nel locale sono state rilevate tracce di monossido di carbonio. (f.b.)

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