Appello dei diabetici: basta file per le siringhe 

Il coordinamento delle associazioni, 6mila pazienti in città, chiede di poter rivolgersi anche alle farmacie

PESCARA. Passata la fase acuta dell’emergenza coronavirus, i vertici del Coordinamento delle associazioni diabetici abruzzesi tornano a sollecitare la distribuzione dei presìdi per i diabetici nelle farmacie tradizionali. Attualmente, i pazienti, proventi anche da fuori provincia si riforniscono di aghi, siringhe per insulina, penne, lancette pungidito, strisce reattive per la glicemia, glucometro, facendo ore di fila davanti allo sportello di Diabetologia del palazzo Covid in via Paolini.
Lancia un appello a Comune e Regione, Cristiana Del Papa, esponente del Coordinamento delle associazioni diabetici abruzzesi, che conta 6mila pazienti a Pescara e sfiora i 100mila in Abruzzo. «Ci spiace dover usare toni aspri», dice Del Papa, «ma i nostri pazienti sono esasperati, stanchi di chiedere risposte su quelle che sono le loro emergenze sanitarie». Il Coordinamento «che rappresenta migliaia di pazienti», prosegue, «sta aspettando da due anni delle risposte su una situazione insostenibile dei livelli di assistenza dei pazienti, sulla organizzazione della rete diabetologica che rimane solo un atto scritto, ma nessuno si cura di attuarne le direttive e fare in modo che le direzioni Asl sul territorio si facciano carico dei loro compiti, rendendo efficace ed omogenea l’assistenza».
«Da più di due anni chiediamo che i presìdi vengano distribuiti nelle farmacie sotto casa per evitare disagi e file in via Paolini, soprattutto a chi proviene da fuori città», argomenta la rappresentante del Coordinamento, «da prima dell'emergenza sanitaria ci è stato garantito che si stava procedendo a un accordo con Federpharma per la distribuzione, ma ad oggi tutto tace».
La replica dell'assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì: «Il procedimento è in corso, abbiamo avviato la ricognizione dei prodotti nelle farmacie ospedaliere». Del Papa: «La pandemia non può più essere una giustificazione per l’inoperato delle istituzioni, considerando anche il fatto che questo evento ha inasprito la problematiche dei pazienti senza dar loro soluzioni». E chiedono la convocazione della commissione Diabete per «avere risposte sui motivi per i quali le Asl si limitano a deliberare attuazioni sul Piano diagnostico terapeutico assistenziale emesso nel 2016, ma a tutt’oggi, di concreto, nella rete diabetologica, nulla è stato organizzato e gestito come stabilito dai piani della Commissione». (c.co.)