Pescara, un punto per ripartire: il pari di Catanzaro riaccende la speranza

Due volte in vantaggio, il Delfino viene ripreso e superato: ma alla fine Corazza firma il 3-3
PESCARA. Un punto di speranza per il Pescara. Un pareggio all’esordio sulla panchina del Pescara - e in serie B - per Giorgio Gorgone, subentrato a Vivarini la scorsa settimana. Muovono la classifica i biancazzurri, conquistano il secondo pareggio esterno stagionale. Soprattutto, tornano da Catanzaro con un risultato positivo che spezza la serie di sconfitte e alimenta la fiducia, anche per come è maturato. Ovvero con un 3-3 rocambolesco.
Un’altalena di emozioni e di gol nell’anticipo della 13ª giornata chiuso con un destro spettacolare di Tommaso Corazza che ha firmato la doppietta personale e, soprattutto, gelato uno stadio che pregustava la vittoria. Che ci poteva anche stare per come si è sviluppato il secondo tempo. Ma tornare a casa con le pive nel sacco dopo essere stato due volte in vantaggio sarebbe stato troppo per un Pescara che anche in Calabria ha confermato di avere grossi problemi nelle retrovie. E così al terzo minuto di recupero, quando tutti si aspettavano il cross in mezzo, Letizia, dalla sinistra, ha giocato la palla per l’accorrente Corazza che dal limite di destro ha sorpreso l’ex Pigliacelli rimasto fermo tra i pali. Una goduria per i 150 tifosi biancazzurri al seguito. Ancor di più per il tecnico romano.
Orgoglio, carattere e tenuta mentale. Soprattutto, la forza di restare in partita quando il Catanzaro credeva di aver varcato il traguardo della vittoria. E, invece, no. Il Pescara di Gorgone riparte da questo pareggio in pieno recupero. Due volte in vantaggio, poi ripreso e superato dai giallorossi: sembrava un film già visto, quello in cui si recrimina per la fragilità della difesa. Segnare tre gol in trasferta ed essere soddisfatti per aver portato a casa un punto è il paradosso dell’inizio del nuovo corso.
A livello di gioco, almeno nel primo tempo, si è vista qualche verticalizzazione in più, qualche giocata più insistita sulle punte con una minore ricerca del palleggio. Più un timido segnale che una svolta. Anche perché nella ripresa il Pescara, calata l’intensità del pressing, ha subito il Catanzaro.
Ora c’è la gara casalinga di sabato contro il Padova per cercare di valorizzare il pareggio di Catanzaro e farlo diventare la linea di demarcazione di un nuovo inizio. Il protagonista della serata è stato Tommaso Corazza. E dire che la partita l’ha iniziata dalla panchina. Ma il rientrante Oliveri, un ex, si è fatto male. Un problema muscolare e subito una sostituzione. Che ha portato in dote due gol. Un avvicendamento avvenuto sullo 0-0-0 poco prima del vantaggio di Di Nardo, al quarto gol in campionato, abile a sfruttare un assist di Tonin.
Reazione del Catanzaro che entra (troppo) facilmente in area pescarese. E al 21’ pareggia con un tocco di tacco (alla Roberto Mancini dei tempi andati) di Brighenti dopo il cross di Cisse. Gorgone aveva chiesto coraggio alla vigilia. E così al 37’ Dagasso ci ha provato dalla distanza, respinta di Pigliacelli per l’accorrente Corazza che, grazie a una deviazione di Antonini, ha realizzato l’1-2. Doppia sostituzione del Catanzaro nell’intervallo, decisiva per il 2-2. Nemmeno un minuto della ripresa, colpo di testa di Frosinini respinto da Desplanches e ribadito in rete da Pittarello. Ovvero con i due giocatori subentrati. Il Pescara ha accusato il colpo. Si è “abbassato” tanto. Troppo. Ha sofferto fino al 37’ quando Nicolò Buso (anche lui subentrato) ha segnato un gran gol. Ma non è finita, perché, al 48’, c’è la perla di Corazza per il 3-3 che significa speranza e orgoglio in attesa di tempi migliori.
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