Architettura, ecco le nuove aule

8 Aprile 2011

Cerimonia d'inaugurazione il 14 aprile, ma mancano ancora gli arredi

PESCARA. La cerimonia d'inaugurazione è prevista per giovedì 14 aprile. Ma non si conosce la data in cui gli studenti di Architettura dell'università D'Annunzio potranno entrare nelle aule del nuovo polo, dietro all'edificio che ospita anche le facoltà di Lingue, Economia e Scienze manageriali.

La nuova sede ha tre piani e un seminterrato e, secondo quanto promettono dalla presidenza, dovrebbe risolvere i problemi degli studenti raccontati nel Centro di ieri. La lamentela più ricorrente è la mancanza di spazi adeguati. Non solo le aule sono spesso sovraffollate, al punto che ci si ritrova a seguire la lezione in piedi o seduti a terra. Ma è capitato persino che, a lezione iniziata, gli studenti venissero invitati ad uscire perché in quell'aula doveva sostenersi un esame. Dopo aver invano atteso una stanza alternativa, al docente non è rimasto che invitare tutti al parco dell'ex caserma Di Cocco e spiegare ai ragazzi seduti nel prato.

Molti studenti hanno raccontato che anche le stanze in cui si svolgono i laboratori sono troppo piccole, al punto che spesso ci si ritrova a disegnare in sei su un tavolo solo. La biblioteca, condivisa con tutti gli oltre 19mila iscritti alla sede pescarese della D'Annunzio, è un vero problema per gli oltre tremila studenti di Architettura. Oltre al fatto che trovare un posto libero è difficilissimo, lì non possono dedicarsi ai progetti di gruppo o ai plastici, perché disturberebbero gli altri, e così s'adattano a lavorare accampati nell'atrio del primo piano. Non è inconsueto, nella facoltà, affacciarsi in un'aula e trovare un professore che interroga per un esame, mentre nei banchi intorno si studia, si disegna, si mangia, perché non si è trovato un altro spazio a disposizione.

La nuova sede dei miracoli è una palazzina di tre piani, più uno interrato. Ogni piano ha due aule grandi e due bagni, mentre nel seminterrato ci sono una decina di stanze più piccole. Data la grande quantità di prese elettriche disseminate sulle pareti, questi locali saranno presumibilmente destinati ai laboratori, dove gli studenti utilizzano moltissimo il computer. Proprio la mancanza di un numero sufficiente di prese è una delle lamentele più frequenti fra gli aspiranti architetti.

A sette giorni dall'apertura i lavori non sono ancora del tutto finiti. Nei quattro piani della palazzina è un continuo brulicare di operai intenti a lavorare sulle impalcature mobili o a spostare scatoloni. La calce tipica di ogni cantiere in attività copre i pavimenti, e appoggiati a terra si notano cavi, utensili, cassette degli attrezzi, oggetti tipici di lavori ancora in pieno fermento.

L'impianto elettrico non sembra del tutto completato: solo alcune prese sono sistemate, le lampadine penzolano dal soffitto con i fili scoperti e qualche neon giace a terra in attesa di essere montato. Le stanze, lavagne a parte, sono ancora vuote e non si vedono banchi o mobili pronti ad essere montati.

A vederlo così, spoglio e ancora in fase di rifinitura, il nuovo polo di Architettura sembrerebbe in grado di risolvere la mancanza di spazi adeguati per gli iscritti alla facoltà. L'ultima parola, però, spetta agli studenti, che si augurano di poter occupare presto le nuove aule.

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