Pescara, nuove elezioni o voto parziale? Giovedì l’udienza al Consiglio di Stato: ecco gli scenari

Cresce l’attesa per gli esiti dell'udienza del Consiglio di Stato, in programma il 18 dicembre, sulle elezioni amministrative del 2024 a Pescara, vinte da Carlo Masci (nella foto, il sindaco insieme agli altri tre candidati: Carlo Costantini, Domenico Pettinari e Gianluca Fusilli)
PESCARA. Grande attesa per gli esiti dell'udienza del Consiglio di Stato, in programma giovedì prossimo 18 dicembre, sulle elezioni amministrative del 2024 a Pescara, vinte dal sindaco di centrodestra Carlo Masci, che si era affermato al primo turno, evitando il ballottaggio per meno di 500 voti. Se il Tar, a giugno scorso, aveva disposto un nuovo voto in piena estate per 27 delle 170 sezioni, i giudici di Palazzo Spada avevano accolto le richieste di sospensiva presentate dal centrodestra e dal centrosinistra, fissando per il 18 dicembre l'udienza di merito.
Tre, a questo punto, gli scenari possibili: potrebbe essere confermato l'esito delle elezioni 2024 e non si tornerà al voto, fino alla scadenza naturale dell'attuale amministrazione (nel 2029 o nel 2027, in base all'istituzione di Nuova Pescara); voto parziale, in tempi brevi, nelle 27 sezioni nel caso in cui venga confermato il pronunciamento del Tar o in un numero maggiore o minore di seggi se dovesse essere accolto uno dei ricorsi; annullamento totale della tornata elettorale 2024, con nuove elezioni nel 2026.
Il Tar Abruzzo, con provvedimento dello scorso 25 giugno, parlando di "vizi che trascendono aspetti meramente formali" e di "numerosissime irregolarità" e inviando tutto alla Procura di Pescara per la valutazione di eventuali ipotesi di reato, aveva disposto l'"annullamento delle votazioni e del risultato della procedura elettorale, con annullamento degli atti di proclamazione degli eletti dei candidati a Sindaco e Consiglieri Comunali e di nomina", disponendo nuove elezioni nelle 27 sezioni in cui erano emerse le criticità più gravi.
Le elezioni parziali erano già state disposte dal prefetto per il 24 e 25 agosto scorso, ma non si sono tenute a seguito del pronunciamento del Consiglio di Stato. Quattro i ricorsi presentati contro la sentenza del Tar (uno del centrosinistra, all'opposizione, uno del Comune, uno dei consiglieri di maggioranza e uno del sindaco e della giunta comunale) e tre le richieste di sospensiva di quella sentenza.

