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Atessa, corre per le scale e supera l’Everest 

Impresa compiuta in casa, l’ultra trail runner Tucci su e giù per 90mila gradini in sette giorni 

ATESSA. “Fai di necessità virtù” dicevano gli antichi. Come a dire: “Fai, con buona disposizione d’animo anche ciò che si deve fare obbligatoriamente”. Motto quanto più attuale in questo periodo nel quale dobbiamo restare tutti in casa. Alex Tucci, architetto paesaggista, giardiniere e ultra trail runner, ha impiegato la “reclusione” tra le mura domestiche - abita a Perano - a modo suo: salendo e scendendo di corsa i gradini delle rampe di casa. Una, due, centinaia di volte. Fino a quando? Semplice per chi è sempre alla ricerca di nuove sfide: i suoi 32 gradini con un’alzata di 20 centimetri, li ha percorsi così tante volte da raggiungere e superare l’altezza l’Everest (8.848 metri). In totale è riuscito a coprire 9.248 metri di dislivello “positivo” e 9.248 “negativo”. Il tutto in sette giorni salendo e scendendo ben 90.176 gradini.

«Durante questa personale sfida», dice Tucci, «ho aperto una campagna di raccolta fondi con la piattaforma GoFundMe con l’obiettivo di raggiungere 1.000 euro da donare alla sanità, in particolare modo all’ospedale di Atessa che stanno convertendo in Covid ospedale. Anche questo traguardo è stato raggiunto, ma la raccolta fondi proseguirà per un’altra settimana». Sulla alla sfida dei “gradini” precisa: «È stata divertente e diversa: sicuramente solo ai tempi della quarantena potevo realizzarla. Amo correre all’aperto e mi mancano le montagne, ma per il momento mi sono accontentato di “scalare” i gradini di casa».

Alex Tucci ha già corso alcune tra le gare di ultra trail più appassionanti e dure come l’Orobie ultra trail e TotDred. Lo scorso anno ha deciso di rimanere in Abruzzo per realizzare una sfida unica ed originale: la MareAmaro, prova avvincente e in solitaria, lunga 120 chilometri (di cui 90 km su strada ed altri 30 km di trail running) su 3mila metri di dislivello da fare in un solo giorno, dall’alba al tramonto, partendo da Fossacesia e poi, inerpicandosi attraverso vari comuni, fino ad arrivare a Monte Amaro, sulla Maiella, a quota 2.800 metri.
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