Atto di diffida al sindaco «Metti le donne in giunta»

Ultimatum della consigliera regionale di parità che dà 15 giorni di tempo per inserire una presenza femminile prima di rivolgersi ai giudici

MONTESILVANO. Un ultimatum all’amministrazione comunale di Montesilvano affinché provveda entro 2 settimane ad inserire delle donne in giunta. È questo in sintesi il contenuto della diffida che la consigliera di parità regionale Letizia Marinelli lo scorso 22 aprile ha inoltrato al sindaco Attilio Di Mattia, agli assessori, al consiglio comunale e al segretario generale affinché procedano «ciascuno per le proprie competenze all’annullamento dei decreti sindacali emarginati e a ripristinare le dovute condizioni di garanzia». La consigliera Marinelli, che nelle scorse settimane era stata sollecitata da Rifondazione Comunista ad intervenire sulla nomina di una giunta priva di donne, fa riferimento alla «sentenza del Tar del Piemonte 10 gennaio 2013 n. 24, che ha accolto l’impugnativa proposta contro i provvedimenti del sindaco di Rivoli di nomina degli assessori, per violazione del principio di pari opportunità nell’accesso alle cariche pubbliche e agli uffici pubblici (art. 51 Cost.), in quanto la giunta comunale risultava costituita esclusivamente da assessori uomini». Un precedente importante soprattutto perché «arriva successivamente all'entrata in vigore della normativa L. n. 215/2012», sottolinea Marinelli. «Inoltre la Costituzione stabilisce che entrambi i generi abbiano le stesse possibilità di accesso alla vita sociale e culturale». La consigliera di parità prende in riferimento anche lo statuto del Comune di Montesilvano, il quale prevede che «nella composizione della giunta si debba tendere ad equilibrare la presenza di entrambi i sessi». Per tutte queste ragioni, a detta della consigliera Marinelli «il provvedimento di nomina degli assessori va annullato, avendo il sindaco del Comune di Montesilvano non ottemperato neanche al regolamento del proprio ente»; la consigliera di parità «intende, pertanto, porre in essere tutte le azioni che la legge le consente di esperire per ripristinare le dovute garanzie di rappresentanza e, nel caso, di adire alle vie legali, amministrative e civili, qualora tale stato di cose dovesse perdurare».

Un ultimatum, dunque, per il sindaco Di Mattia, il segretario generale Alfredo Luviner, la giunta e il consiglio che hanno ancora una settimana di tempo – essendo già trascorsi 8 dei 15 giorni a disposizione, contati a partire dal 22 aprile – per annullare i decreti con cui il sindaco ha nominato i sette assessori, tutti in giacca e cravatta. Difficile capire quale saranno le prossime mosse del primo cittadino che sull'argomento, per il momento, ha deciso di mantenere il massimo riserbo.

Antonella Luccitti

©RIPRODUZIONE RISERVATA