Auto finisce nel fiume a Miglianico: morti fratello e sorella

Pierpaolo (27 anni) e Valentina (23) precipitano per dieci metri nel vuoto. Un amico scende in acqua e cerca di tirarli fuori, ma è troppo tardi
MIGLIANICO. Fratello e sorella uniti nella morte. Il fiume Foro dove l’auto precipita diventa la loro tomba. Insieme lavoravano in un bar di Chieti Scalo e insieme, all’alba di ieri, tornavano a Miglianico su una Fiat 500 rossa. Pierpaolo Timperio, 27 anni, e Valentina, di 23, imboccano il primo tratto della bretella che dal rondò della Val di Foro sale a Miglianico, che sono passate le 4. Fratello e sorella sono stanchi dopo il sabato di lavoro intenso all’Italians bistrot di viale Abruzzo. Ed è Valentina che guida l’utilitaria in quel tratto buio e sconnesso di strada provinciale che curva leggermente a destra prima del ponte che attraversa il fiume Foro. Solo un colpo di sonno può aver tradito la ragazza diventando la causa di una tragedia troppo grande per la gente di Miglianico. L’auto non segue la curva ma va dritta verso la scarpata che costeggia a sinistra il ponte maledetto. Non trova alcun guard rail che il quel punto manca. Si schianta contro un tronco, lo spezza di netto e precipita per dieci metri, capovolgendosi almeno tre volte prima di piombare al centro del letto del fiume che non supera il metro di profondità. La morte è istantanea. Ma sarà un esperto a stabilire, questa mattina, se a causarla sono stati i traumi dell’urto oppure l’annegamento. Il rumore dello schianto dev’essere stato terribile ma nessuno, a quell’ora, lo sente. Non ci sono case lì accanto, né segni di frenata sull’asfalto pieno di toppe e buche. E questo particolare conferma l’ipotesi del colpo di sonno, accreditata dai carabinieri della Compagnia di Ortona e della stazione di Miglianico che conducono le indagini. Torniamo sul posto della duplice tragedia.
Solo un’ora dopo lo schianto e il volo verso il basso, quel silenzio di morte viene interrotto da un’altra auto che imbocca la bretella di contrada San Pantaleone. Alla guida c’è un amico di Pierpaolo e Valentina che non sa ancora ciò che è accaduto ma quando vede il tronco spezzato si ferma di botto, scende e guarda in basso. Quindi non perde un secondo e si precipita verso l’auto rossa capovolta in mezzo all’acqua. Usa tutta la forza che ha in corpo per tentare di raddrizzare l’utilitaria. Spinge con le mani facendo leva con le gambe immerse nell’acqua del Foro. Prova anche ad aprire le due portiere per liberare i corpi ormai immobili dei due ragazzi. Ma tutto risulta inutile. Sono manciate di secondi quelli che trascorrono mentre l’amico si lancia nel disperato tentativo di salvare fratello e sorella che però non danno più alcun segno di vita. Non gli resta che dare l’allarme ai vigilie del fuoco di Chieti che arrivano con le ambulanze del 118 ed i carabinieri. I corpi vengono estratti dall’abitacolo schiacciato, adagiati sul greto del fiume dalla parte di Miglianico e coperti con lenzuola. Tre ore più tardi, la gru dei vigili tira su la 500 rossa mentre la strada si riempie di amici, parenti e del dolore del papà Nando, dirigente del Comune, che guarda in silenzio i necrofori mentre portano via i suoi ragazzi. Insieme e per sempre.