Auto rubate, Pescara città record

Provincia al 10º posto per i reati, ogni giorno derubati 3 cittadini

PESCARA. Meno reati dappertutto, ma spetta ancora a Pescara la maglia nera della regione. Lo dicono i dati del ministero dell’Interno che ha messo a confronto, provincia per provincia, il primo semestre di quest’anno con quello del 2007, calcolando un calo medio del 10 per cento. Pubblicati dal quotidiano economico «Il Sole-24 Ore», i numeri relativi alle quattro province abruzzesi confermano il calo dei reati (1.684 in meno), rivelando che a Teramo c’è stata la riduzione più consistente (- 13 per cento), seguita da Chieti (-7,8), L’Aquila (- 4,2) e Pescara (- 1,8 per cento).

A tenere alti i numeri pescaresi, che pure rispetto al 2007 hanno visto dimezzare gli scippi, con notevole riduzione dei furti in abitazione, restano i furti con destrezza (217), le rapine (109) e i furti di auto (514) che invece sono aumentati. E il risultato è che, calcolando il numero di reati per ogni 10mila abitanti, Pescara è al decimo posto nella classifica nazionale. Prima di Catania, Napoli e Bari.

Ma sempre secondo questo calcolo, anche Teramo, al 56º posto nella classifica nazionale, per numero di reati ogni diecimila abitanti ruba la scena a province ben più vivaci come quelle di Reggio Calabria (al 63º) e Vibo Valentia (al 65º); così come Chieti, all’81º, risulta prima di Salerno (all’83º), e L’Aquila che, con il suo 87º posto, pur risultando la provincia più tranquilla d’Abruzzo, precede di sette posizioni una realtà ben diversa come quella di Avellino.

Una fotografia di fatto un po’ anomala che si spiegherebbe con una maggiore collaborazione con le forze dell’ordine da parte dei cittadini, in Abruzzo disponibili a denunciare più che altrove. E il risultato è che Pescara, con Imperia, ha il maggior numero di denunciati ogni diecimila abitanti (rispettivamente 103 e 170), così come vanta, con Brescia e Rimini, l’incidenza più elevata di arresti: sono stati 22, ogni diecimila abitanti. Numeri che in totale, nell’arco dei primi sei mesi del 2008, diventano 3.239 per le denunce (608 più del 2007) e 683 (122 in più) per gli arresti e si traducono, e qui c’è la buona notizia, in una riduzione dei furti in appartamento, da 408 a 298, e degli scippi scesi da 127 a 67.

«Abbiamo preso le contromisure», sottolinea il questore Stefano Cecere, «intensificando e, soprattutto, razionalizzando il controllo del territorio. In questi mesi le energie maggiori della questura sono andate proprio in questo senso, prevedendo l’impiego di ulteriori volanti, coinvolgendo in modo massiccio il reparto Prevenzione crimine e la sezione Antirapine della Mobile». Un dispiego di personale che, sostiene il questore, «ha comportato una diminuzione dei reati».

Ma stando ai dati inviati da polizia, carabinieri e Finanza e raccolti dal ministero dell’Interno in questi primi sei mesi dell’anno, per quanto riguarda i furti con destrezza, le rapine e i furti di auto le cose sono andate diversamente. Perché oltre a essere aumentati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, questi reati risultano superiori anche a quelli registrati in zone ben più calde: a Reggio Calabria i furti con destrezza sono stati 156, 40 a Catanzaro, 61 a Brindisi. A Pescara? 217.

E le rapine: Vibo Valentia ne ha avute 39, Pescara 109, 70 in più, sebbene la provincia calabrese in questo venga superata anche da Chieti (47) e da Teramo (60), mentre L’Aquila, con 28 rapine, si affianca a Nuoro, Potenza e Imperia.

Quanto ai furti di auto (a Pescara superano quelli di Messina, Avellino e Firenze), i numeri sono ancora alti e in controtendenza con la media nazionale che registra un calo del 19 per cento. Ma questo perché, fa rilevare ancora il questore, l’Abruzzo paga la sua vicinanza alla Puglia dove, soprattutto nel Foggiano, come le ultime operazioni hanno dimostrato, finiscono le macchine rubate. In sei mesi a Pescara sono sparite 514 macchine, quasi tre al giorno, 106 in più rispetto all’anno prima, ma il disagio ha riguardato anche 204 chietini, 112 teramani e 91 aquilani.

«Sotto l’aspetto del controllo del territorio la situazione, a Pescara, non poteva essere migliore», ribadisce il questore Cecere, per il quale i furti di auto non rappresentano un’emergenza e le rapine, come attesterebbero i dati di questo secondo semestre, sono in calo e comunque riguardano l’intero comprensorio.

Piuttosto, per il capo della polizia è la droga il vero problema di Pescara: «La Mobile e i carabinieri hanno lavorato alla grande in questo senso, ma soprattutto si sta cercando di intervenire su alcuni contesti difficili come il lungomare, d’estate, o Pescara vecchia: vogliamo agire non sugli effetti, ma sulle cause, e per questo bisogna lavorare». A dare manforte alle forze dell’ordine, l’arrivo dei poliziotti e dei carabinieri di quartiere che il dipartimento di pubblica sicurezza, è notizia di ieri, ha destinato a Pescara e ad altre 42 province italiane che dovranno dividersi 253 uomini.