BASTA SLOGAN PARLATECI DI ANZIANI

E se in campagna elettorale cominciassimo a parlare di anziani? Non vorrei deludere gli aspiranti presidenti o consiglieri di Regione Abruzzo, nonché i sindaci di città più o meno grandi, ma quello della quarta età (la terza è superata da un pezzo) sarà il tema più importante con cui si dovrà misurare chi sarà chiamato ad amministrare queste contrade. Butto lì un paio di dati giusto per inquadrare il tema: l’aspettativa di vita, che all’inizio degli anni ’90 non andava oltre i 75 anni, oggi è già arrivata a quota 82 e sale rapidamente. Le famiglie, o quel che resta delle famiglie, non ce la fanno più a gestire i propri vecchietti, che un tempo erano rispettati e accuditi come meritano i nostri nonni e che oggi vengono considerati solo alla stregua di un enorme problema di cui liberarsi.

Il dirigente di una grande Asl abruzzese confida che «ormai ci sono troppi pazienti che vengono in ospedale non per una vera malattia, ma perché si sentono soli». E’ un disastro sociale, ma anche economico, perché ogni giorno di degenza costa alla collettività ben 800 euro. Sull’assistenza per gli anziani si gioca un’enorme partita, sociale e finanziaria, e su questo chi si candida dovrebbe spiegarci che cosa intende fare: c’è la grande scommessa di concepire in un disegno unico l’assistenza e la sanità, per creare un sistema che costi meno.

 E si curi meglio di chi, a 80 anni e più, ha bisogno sì di visite e medicine, ma anche di un contesto in cui vivere serenamente. Gli slogan che vediamo negli enormi cartelloni che tappezzano le strade d’Abruzzo, con gli inquietanti volti dei candidati, servono a poco: parlateci di questo, dei 9 mila malati di Alzheimer della sola zona metropolitana Pescara-Chieti, e vi ascolteremo. Buona domenica.