«Basta tasse ai piccoli negozi»

9 Aprile 2010

Confcommercio alla Regione: così si arresta il declino delle medie imprese

PESCARA. «Azzeramento o quanto meno riduzione delle imposte per i piccoli negozi». E’ la richiesta della Confcommercio Abruzzo alla giunta regionale e ai sindaci dei comuni interessati per «arrestare il declino delle piccole e medie imprese commerciali».

La proposta fa parte di un pacchetto - messo a punto dall’assemblea di Confcommercio Abruzzo svoltasi nei giorni scorsi - che comprende anche la richiesta di una normativa organica per gli esercizi polifunzionali; «la creazione di centri commerciali naturali; l’erogazione dei contributi già assegnati alle attuali cooperative di garanzia; la conservazione delle attuali 35 giornate di deroga alla chiusura domenicale e festiva dei negozi.

«In Abruzzo», sostiene la Confcommercio, «è accentuato il fenomeno della desertificazione delle attività commerciali nei piccoli comuni e nei centri urbani, soffocate da una parte dalla concorrenza impari delle troppe grandi strutture di vendita esistenti e dall’altra dall’enorme carico fiscale nazionale, regionale e dai tributi comunali».
Su quest’ultimo punto, l’associazione chiede «sull’esempio del sindaco di Cessalto (Treviso)», tramite le Confcommercio provinciali di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo, ai sindaci di azzerare o quanto meno ridurre Ici, Tosap e Tarsu ai piccoli esercenti il commercio, che svolgono non solo una funzione economica ma anche sociale, come, ad esempio per gli anziani che non possono spostarsi facilmente con la macchina».

Quanto, poi, agli esercizi polifunzionali, Abruzzo Confcommercio sollecita la Regione: ad approvare una «normativa organica»: in sostanza i progetti di legge e di regolamento già inviati alla Regione e ispirati a quelli adottati nella Regione Veneto.

L’associazione sollecita, inoltre, la creazione di centri commerciali naturali «che, oltre a permettere la permanenza delle piccole attività commerciali all’interno dei contesti urbani, possano fungere da riequilibratori demografici, contribuendo al pieno utilizzo del patrimonio abitativo esistente». Secondo la Confcommercio, questi nuovi centri dovrebbero sorgere per iniziativa della singola amministrazione comunale interessata, «quale figura di garanzia che si fa carico della costituzione e gestione di un consorzio a cui possono partecipare tutti i soggetti interessati».

La Confcommercio chiede poi alla Regione di «azzerare o quanto meno ridurre l’Irap per i piccoli negozianti, che non riescono più a sopportare un carico fiscale così elevato» e di erogare al più presto i 6 milioni di euro in favore delle Cooperative di garanzia dei commercianti, alle quali erano state assegnati, per il consolidamento del patrimonio e in conto-interessi, 4 milioni sul piano di riparto del Fondo unico degli anni 2006-2007 e altri 2 milioni sul piano di riparto del Fondo unico 2008.

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