BATTAGLIA

12 Agosto 2013

Questo racconto è tra i 15 in gara per il premio John Fante 2013. Oltre al titolo assegnato dalla giuria di qualità, sarà assegnato anche un premio dei lettori. Se vuoi far vincere questo scritto condividilo su Facebook, Twitter o Google+

IL WEB CONTEST Tutti i quindici racconti in finale
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Non riuscivo a dormire. Le parole che avevo scritto continuavano a ronzarmi in testa. O forse era semplicemente quella fottuta bastarda di una zanzara?

Scostai il lenzuolo violentemente e accesi la luce sul comodino.

Prima di alzarmi, guardai con aria di sfida verso la finestra aperta. Venite a me, ottusi esseri; cadrete nella mia trappola senza nemmeno accorgervene.

Mi sedetti alla scrivania. La lettera, nella busta già sigillata, era coricata con cura nella sua tana. Aveva conquistato il suo regno, un quadrato sgombero dal caos di oggetti ammucchiati sul piano di legno.

Il computer portatile era sommerso, si intravedeva solo il circolare pulsante di accensione. È inutile che mi fissi così, questa volta è una questione di onore; solo materiali tangibili per questa missiva di guerra: cellulosa, inchiostro e il sudore delle mie dita.

Afferrai la busta e ne strappai un angolo a morsi, masticando la carta che mi era rimasta in bocca.

Poi estrassi in malo modo il foglio al suo interno. Mentre lo spiegavo, emisi un profondo sospiro; ero emozionato all’idea di aver composto quel capolavoro. Una grandiosa invettiva, vergata direttamente dalla mano di un immortale scrittore, forse il più grande di tutti i tempi.

Un giorno potrete venderla a un collezionista per migliaia di Euro.

La saliva aveva imbibito il foglio e l’inchiostro era sbiadito in alcuni punti. Ma non ebbi difficoltà a decifrare le parole: quella lettera ormai la conoscevo a memoria.

Gentili signori,

permettetemi di esprimere la massima disapprovazione per il metodo da voi adottato relativamente al concorso per racconti inediti, indetto in occasione del festival dedicato al grande John Fante.

Trovo profondamente ingiusto e discriminante che gli aspiranti partecipanti debbano pubblicare il racconto sulla vostra pagina Facebook.

Tale modalità esclude dalla partecipazione al concorso e persino dalla fruizione delle opere chiunque non sia iscritto al suddetto social network.

Infine, posto che il modus operandi in questione dovrebbe essere evitato in qualsiasi ambito, aggiungo che nel vostro caso si tratta di una brobdingnagiana ingiuria al valoroso intelletto cui il festival è dedicato.

John Fante si ribellerebbe certamente a una simile grossolana angheria.

Mai vostro.

Emil Puglisi

Alzai gli occhi. Le zanzare erano ormai una ventina, quindi decisi di chiudere la finestra. Volavano formando piccoli cerchi vicino a me, pronte ad attaccarmi; alcune già si appoggiavano sulle mie braccia.

Deposi il foglio sul palmo della mia mano, rivolto verso l’alto in modo che ancora potessi leggere il mio poderoso sfogo. Feci roteare gli occhi finché non individuai uno dei quegli insetti parassiti, poi girai fulmineamente la mano e, stringendo il foglio, schiacciai il nemico. Molto velocemente, ripetei l’operazione fino a quando l’esercito avversario fu totalmente sterminato.

Il mio capolavoro era ormai un pezzo di carta stropicciata, sbavato di inchiostro e macchiato di brandelli di zanzara appiccicaticci e schizzi del mio sangue, perso in battaglia.

Lo gettai nel cestino, insieme alla busta mangiucchiata.

Con una manata feci franare una pila di libri nel regno della lettera, colmando il posto vuoto sulla scrivania.

Poi tornai a letto, spensi la luce e mi addormentai.

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