L’auto bruciata a Pescara è della madre dell’ultrà ucciso, Domenico Rigante: dispetto o ritorsione?

foto di Giampiero Lattanzio
Si infittisce il mistero attorno all’Audi 3 andata a fuoco nei giorni scorsi. Tra le ipotesi prese in considerazione, il dispetto oppure una ritorsione nei confronti del gemello del tifoso ammazzato
PESCARA. Un dispetto, un avvertimento, una ritorsione. Non si esclude nulla nelle indagini che la squadra Mobile sta portando avanti riguardo all’incendio doloso avvenuto nella notte tra lunedì e martedì ai danni della macchina in uso alla mamma di Domenico Rigante, l’ultrà biancazzurro ucciso il 1° maggio del 2012 da Massimo Ciarelli, oggi in regime di semilibertà dopo 13 anni di carcere.
Una notizia, questa della semilibertà, pubblicata ieri dal Centro e che è stata subito messa in collegamento con il rogo doloso, sebbene sia ritenuta più una suggestione che altro. Come ha spiegato nei giorni scorsi il suo avvocato, Ciarelli, tornato in semilibertà a Pescara, in questo momento ha solo l’obiettivo di ricreare condizioni di pace, tanto che con il suo legale sta cercando da mesi di avviare la mediazione con i familiari della vittima.
E pur non escludendo nulla, compresi eventuali screzi o liti tra le due fazioni maturati via social dopo la notizia della semilibertà di Ciarelli (e su questo si sta comunque indagando), gli investigatori stanno piuttosto lavorando attorno alla vita e ai rapporti della donna e del gemello di Domenico, che frequenta la casa della madre, in via Monte Carmelo e che utilizza la macchina della donna, l’Audi A3 vecchio tipo data alle fiamme intorno all’una dell’altra notte.
Si tratta intanto di capire, e questo i poliziotti della Mobile lo stanno facendo sentendo la vittima dell’incendio doloso e suo figlio, se negli ultimi tempi abbiano ricevuto minacce o ci siano state liti o dissidi con qualcuno, per qualsiasi ragione, e intanto di individuare in quale ambito andare a cercare.
Certo, una grossa mano, ai fini delle indagini, potrebbero darla le immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza della zona: considerando che a San Silvestro Spiaggia sono molti i piccoli condomini e le villette a schiera, è facile che ci sia più di un impianto ad aver registrato il passaggio degli autori del rogo, partendo dall’orario in cui tutto è avvenuto e analizzando i passaggi precedenti e successivi alle fiamme. Da parte della famiglia, intanto, non arrivano commenti o dichiarazioni, lasciando che a parlare siano gli investigatori con le indagini che stanno portando avanti in queste ore.
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