Becci: bonifichiamo noi l'ex Cofa

La Camera di commercio si fa avanti per togliere l'Eternit dall'area

PESCARA. La Camera di commercio si fa avanti per disinnescare la bomba ecologica nell'ex Cofa. Il presidente dell'ente camerale Becci si è detto pronto a far bonificare l'area dall'amianto, dopo aver acquistato l'immobile dalla Regione. Potrebbe essere questa la soluzione più valida, visto che Regione e Comune continuano a litigare e a rimpallarsi le responsabilità su chi deve pulire l'area ed eliminare il pericolosissimo Eternit dai tetti. L'amianto si sta sbriciolando per effetto dell'azione erosiva degli agenti atmosferici e del guano degli uccelli e la Asl ha già avvertito le istituzioni competenti che «i materiali possono disperdere nell'aria fibre nocive alla salute umana».

Ieri, la Confcommercio ha definito «scandaloso lo stato in cui sono state lasciate queste strutture». L'ex Cofa è nel degrado da quasi dieci anni, da quando cioè il mercato ortofrutticolo si è trasferito nel centro di Cepagatti e nessuno è mai intervenuto per pulire l'enorme area di oltre tre ettari, situata a pochi passi dall'avveniristico ponte del Mare e dal prestigioso porto turistico. Ma ora qualcosa sembra muoversi. Il presidente della Camera di commercio si è detto disponibile ad accolarsi le spese della bonifica dell'area, una volta acquistato l'immobile.

«Qualora ci dovesse essere una richiesta in tal senso degli organi preposti», ha affermato Daniele Becci, «si potrebbe prendere in esame la questione». Il presidente ha rivelato che la trattativa con la Regione per la compravendita del terreno è in dirittura d'arrivo. «L'ultimo passaggio è un confronto con l'amministrazione comunale sulle scelte urbanistiche per quell'area», ha fatto presente, «ho già contattato il sindaco per incontrarci nei prossimi giorni, dopodiché, potrò concludere con la Regione». La Camera di commercio ha già acquistato in passato un pezzo di 6mila metri quadrati di terreno all'interno dell'ex Cofa, ora restano da acquisire altri 2,5 ettari. Il valore dell'area si aggira sui 10 milioni 230mila euro. E' chiaro che se l'ente camerale procede alla bonifica, il prezzo è destinato a scendere.

«La bonifica», ha ipotizzato Becci, «potrebbe rientrare in una trattativa a parte». La Confcommercio, del resto, sostiene che non c'è più tempo da perdere. «Il disfacimento dell'Eternit, da noi più volte portato all'attenzione delle autorità», ha scritto l'associazione dei commercianti in una nota, «assume oggi le sembianze di un pericolo per la salute pubblica, nella inopinata e clamorosa indifferenza degli enti preposti». Da qui l'appello della Confcommercio. «Ancora una volta», conclude la nota, «ci appelliamo a tutte le autorità ed istituzioni competenti, affinché venga emanato con urgenza assoluta il provvedimento di bonifica, quantomeno per rispristinare le minime condizioni igienico sanitarie e di sicurezza a tutela della collettività».

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