Incubo spray al peperoncino, liceo Marconi evacuato di nuovo: «Ma stavolta era un falso allarme»

foto di Giampiero Lattanzio
La dirigente Ferrante: «Non è stata inalata alcuna sostanza urticante. A dire la verità, non è successo proprio nulla»
PESCARA. Alunni e insegnanti di nuovo costretti ad abbandonare le aule delle tre palazzine del liceo “Guglielmo Marconi”. Ieri mattina, intorno alle ore 12.30, la terza evacuazione, effettuata nel giro di due mesi. «Questa volta, però, non è stata inalata alcuna sostanza urticante», fa sapere la dirigente Giovanna Ferrante. «A dire la verità, non è successo proprio nulla», precisa. In base a quanto raccontato da alcuni alunni ai genitori, l’uscita da scuola è stata determinata dall’improvviso suono degli allarmi. «Nulla di particolarmente rilevante, in realtà», dice una mamma, «tanto che i ragazzi sono stati fatti rientrare nel giro di un’ora. Ma in un liceo che ha già registrato due casi anomali dovuti alla spruzzata di sostanze urticanti, l’ennesima evacuazione fa rumore».
E sui social alcuni ragazzi ironizzano, girando un video, in cui si parla addirittura di cinque «uscite improvvise dal plesso». I casi balzati all’onore delle cronache, però, sono due più un altro episodio simile, che si è verificato lo scorso 6 novembre, nella sede di viale Kennedy del liceo artistico. In tal caso, così come accaduto il 16 ottobre al Marconi, la Asl ha attivato il piano delle maxi emergenze, con l’invio di più mezzi di soccorso sul posto.
Una di cinquantina di persone tra studenti e insegnanti erano stati visitati sul posto, grazie all’arrivo di cinque ambulanze. In sei erano invece finiti in ospedale: cinque alunni e una collaboratrice scolastica. In tal caso erano state effettuate anche delle analisi da parte dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale, perché non era stata individuata l’origine della sostanza inalata. Il 2 dicembre scorso, invece, lo spray al peperoncino è stato individuato nell’immediato, così come i responsabili.
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