Beffa Asl, bimba diabetica di Francavilla rimane senza farmaci

La piccola è in cura a Chieti e vive a Francavilla. Al Distretto sanitario non hanno ciò che prescrive lo specialista dell’ospedale. La mamma: un dramma senza fine

FRANCAVILLA AL MARE. La storia si ripete da mesi: il Distretto sanitario di base di Francavilla non dispone (per lo meno non a sufficienza) dei farmaci prescritti dal servizio di diabetologia pediatrica dell’ospedale clinicizzato di Chieti, ovvero della Asl di riferimento dello stesso Dsb di contrada Alento.

Una situazione paradossale e drammatica per chi la vive, che si collega in maniera evidente con il problema della mancata distribuzione di medicine salvavita alla farmacia del Santissima Annunziata ai non residenti nel territorio dell’Azienda sanitaria locale teatina, su decisione della direzione revocata mesi fa dopo l’intervento di Regione e Nas e poi rapidamente ripristinata. A scontrarsi con il problema e a raccontarlo è Serena (nome di fantasia), mamma di una bambina malata di diabete.

La piccola è in cura al servizio di diabetologia pediatrica di Chieti dunque, e lì periodicamente, visto che la sua patologia è “cronica”, viene visitata e controllata. E lo specialista le prescrive una serie di farmaci nonché le cosiddette “strisce” per la misurazione del livello di glicemia nel sangue, essenziale per procedere con le iniezioni di insulina nell’esatto quantitativo. Queste strisce vanno inserite in una macchinetta che indica come procedere. «Mesi fa», racconta la mamma, «al Distretto mi dissero che era meglio che io cambiassi macchinetta, perché per quella che mi ha prescritto il medico le “strisce” scarseggiavano. Allora mi sono rivolta al medico del servizio a Chieti, che mi ha detto che no, assolutamente non dovevo cambiare l’apparecchio perché l’altro suggeritomi non è altrettanto affidabile e comunque non adatto al caso di mia figlia».

Il diabetologo dopo la visita periodica fa un piano di cura anche annuale che comunica alla farmacia dell’ospedale, che dunque dovrebbe sapere che dispositivi medici inviare a Francavilla, al Dsb di riferimento per residenza della paziente, che comunica l’ordine. «Voglio premettere che al Distretto sono gentilissimi», assicura la signora, «loro sono obbligati per legge a darmi quello che chiedo su prescrizione dello specialista della Asl, ma non lo hanno. Tempo fa, dopo l’ennesimo problema, mi sono arrabbiata e sono andata dal responsabile medico, gentilissimo, che ha cercato in varie Asl quello che mi occorreva. Ma sono dovuta tornare a Chieti, dove mi hanno dato 4 scatole di “strisce”, sufficienti per un mese. Finite queste sono tornata al Distretto e la signora, molto brava, che distribuisce le medicine si è fatta in quattro e ha trovato 8 scatole, sufficienti per 2 mesi, ma mi ha avvertito: “sono pochissime”. Io ho capito che per loro sarebbe meglio cambiare l’apparecchio, ogni dipendente che si alterna al pubblico me lo propone con grande garbo, ma se lo specialista della stessa Asl mi dice di no che devo fare? Io di lui mi fido, è il nostro diabetologo». E comunque la Asl ha l’obbligo di provvedere, anche perché la bimba continuerà a dover essere curata per la sua patologia.

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