Berlino alternativa, parola d’ordine: green

Onda “eco-friendly” in una delle capitali più vibranti d’Europa: spazi urbani, ristoranti e hotel, orti collettivi e mercatini

Berlino è una calamita per chi cerca di stili di vita alternativi. Comun denominatore di molte nuove tendenze cittadine è una sorta di “onda verde” che si esprime in varie forme: dalla crescente richiesta di spazi urbani naturali e vivibili alla proliferazione di start up con vocazione ecologica, dalle offerte di cibo sano, locale e sostenibile ai laboratori fai da te, per fare o riadattare i propri mobili e vestiti invece di acquistarli nei circuiti di produzione industriale di massa.

Una certa sensibilità ecologica, d'altra parte, in Germania è espressione di una cultura consolidata e diffusa. A cominciare dall'edificio più importante del Paese, il Reichstag, sede del Parlamento tedesco, alimentato energeticamente da uno speciale circuito termico interno e illuminato dalla luce che filtra attraverso la grande cupola di vetro centrale. A Berlino specialmente, la sostenibilità è diventata quasi una moda e ha contagiato ristoranti e hotel, amministratori pubblici e semplici cittadini, operatori turistici e progettisti. Soprattutto tra le giovani generazioni di creativi, che stanno sperimentando i propri talenti in versione eco-friendly, dando vita a una miriade di progetti alternativi, di piccole autoproduzioni locali, di iniziative a basso impatto energetico, di aziende emergenti che si collocano tra l'agricoltura biologica e le nuove tecnologie.Diversi ex siti industriali sono diventati laboratori per progetti ecologici, sociali e culturali. Uno fra tutti, l'Ufafabrik a Tempelhof, ex aeroporto trasformato in parco non edificabile grazie a un referendum popolare e divenuto uno dei centri di aggregazione della nuova Berlino. Anche il Malzfabrik, a Schöneberg, da impianto industriale è in via di trasformazione in serra e allevamento ittico urbano, per dare vita alla più grande azienda agricola idroponica urbana europea. Un progetto faro che comporta notevoli risparmi energetici grazie alla coincidenza tra luogo di produzione e di consumo.Molto amato è anche il Mauerpark, sede di mercatini e concerti, festival e orti collettivi, popolare anche per il muro di graffiti in continuo rifacimento. Nel parco pubblico di Himmelbeet, nel quartiere berlinese di Wedding, la comunità locale ha piantato frutta e verdura da vendere poi localmente per finanziare eventi culturali. I parchi berlinesi sono moltissimi e curati – opera d'arte vegetale è ad esempio il Britzer Garten, 90 ettari di verde in classico stile romantico, con grandi e morbidi prati, laghetti e sentieri – ma è diffusissimo è anche il guerriglia gardening, ovvero un giardinaggio urbano d'assalto: sempre più abitanti, di propria iniziativa, creano piccole oasi verdi della città, anche in prossimità di strade principali o aree trascurate. Tra i quartieri più stimolanti dove vedere in atto queste trasformazioni ci sono il caratteristico Kreuzberg, area rivoluzionaria della Berlino Est, che ben rappresenta l'anima vivace e underground della città insieme all'effervescente Friedrichshain, che pullula di negozietti, ristoranti e locali notturni. Interessante è anche l'area di Prenzlauer Berg, un tempo quartiere della classe operaia, ora di tendenza, con le sue case storiche e alcuni ex birrifici accuratamente restaurati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA