Blocco degli scrutini, si allarga la protesta

12 Giugno 2010

Tagli alla scuola, già cinque istituti a rischio sciopero tra Pescara e Montesilvano


MONTESILVANO. Blocco degli scrutini contro i tagli del governo alla scuola, si allarga da Montesilvano a Pescara la protesta degli insegnanti: la riunione convocata dai docenti dell'Itc Alessandrini ha avuto l'effetto di un sasso scagliato in uno stagno. Due giorni di sciopero, il 14 e 15 giugno, anche al liceo scientifico Da Vinci. Trattativa aperta al Manthoné, Acerbo e D'Annunzio.

La protesta degli insegnanti, innescata a Montesilvano, contagia anche Pescara in 24 ore: cinque gli istituti a rischio sciopero con gli scrutini bloccati per due giorni. È questo l'esito della riunione che si è svolta, ieri, nel cortile dell'Itc Alessandrini di Montesilvano con trenta professori seduti sulle sedie degli alunni.

I docenti si sono riuniti in un «comitato spontaneo e autonomo», come l'ha definito l'insegnante dell'Alessandrini Massimo Pompei, per protestare contro la riforma Gelmini e assestare una prima picconata alla manovra economica del governo: «Una reazione alla manovra dei tagli è indispensabile», ha spiegato il docente Domenico Vernarelli, «perché colpisce i redditi medi e bassi. Alla scuola viene assestata un'altra sforbiciata da un miliardo di euro».

All'Alessandrini, la previsione per il prossimo anno scolastico è di una classe quinta in meno, insegnanti «riciclati» in altri istituti a causa della riduzione delle ore di insegnamento e precari senza più un lavoro. L'Alessandrini ha deciso la sua risposta: il 14 e 15 giugno blocco degli scrutini. «Una manifestazione dimostrativa per lanciare un segnale in vista di altre forme di lotta per l'anno scolastico 2010/2011. Un messaggio anche ai sindacati», secondo Vernarelli, «per fare fronte comune contro l'attacco alla scuola della Costituzione».

Il blocco degli scrutini è uno sciopero di due giorni che impone ai presidi di riconvocare le riunioni a distanza di cinque giorni: all'Alessandrini il blocco degli scrutini riguarderà la 3ª e 4ª B Igea, 2ª C, 1ª A e B Igea.

Per Roberto Forcucci, insegnante del D'Annunzio, «è un dovere morale difendere la scuola come istituzione». Per farlo, ha spiegato durante la riunione, «è necessario coinvolgere i genitori che finora non hanno compreso lo sfascio della riforma».

Un altro passo della protesta è in programma lunedì alle 10, quando si terrà un sit-in davanti alla sede Rai di via De Amicis a Pescara.

Il blocco degli scrutini non è escluso agli istituti tecnici Manthoné e Acerbo, e al classico D'Annunzio, mentre appare certo allo scientifico Da Vinci. Una protesta contro i mulini a vento visto che i giochi sono fatti ma, come ha detto la docente del Da Vinci Patrizia Di Luzio, «è tempo di intervenire». Come? Se il blocco degli scrutini è un atto dimostrativo, a settembre partirà l'esperimento dello «stop a supplenze, gite e mansioni straordinarie».

© RIPRODUZIONE RISERVATA