Pescara

Maxitruffa alle assicurazioni: inchiesta a Pescara con 60 indagati. Ci sono anche medici e avvocati

16 Giugno 2025

Chiesto l’arresto per il capo dell’organizzazione, titolare di un’immobiliare. I domiciliari per altri 26. Coinvolti anche tre rappresentanti delle forze dell’ordine: certificavano sinistri mai avvenuti

PESCARA. Sta per entrare nel vivo una grossa inchiesta firmata dal pm Andrea Di Giovanni (le indagini sono della Guardia di finanza), che coinvolge una sessantina di indagati fra cui anche medici, avvocati, tre rappresentanti delle forze dell’ordine, nonché un esponente della criminalità campana fino a qualche tempo fa sottoposto a protezione, e un’intera famiglia dove spicca il principale protagonista di questa vicenda giudiziaria, titolare di un’immobiliare e socio di uno dei centri medici finiti sotto inchiesta. Per quest’ultimo il pubblico ministero ha chiesto la custodia in carcere, mentre per altri 26 gli arresti domiciliari. Alla base di tutto, un grosso giro di incidenti falsi, o veri ma estremamente gonfiati, con attestazioni e prescrizioni mediche, per lo più concentrati nelle zone del Chietino.

In 25 sono accusati di associazione per delinquere finalizzata a una lunga serie di delitti di fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona, sostituzione di persona, falso materiale ed ideologico in atto pubblico, riciclaggio e autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Vale a dire che i proventi di queste truffe venivano reinvestiti (dal promotore dell’organizzazione o da suoi collaboratori, parenti stretti e compagna) per acquistare immobili (anche da aste giudiziarie) da rivendere o da affittare, e quindi lucrando due volte secondo l’accusa.

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