Blue tongue, 3 casi confermati nella provincia di Pescara

5 Luglio 2025

I dati della Asl su 13 sospetti focolai fra gli ovini: tasso di mortalità del 5% e d’infezione del 10%

PESCARA. Nella provincia di Pescara sono stati notificati 13 sospetti focolai di Blue Tongue (lingua blu), di cui 3 già confermati. I dati sulla malattia infettiva virale non contagiosa, che colpisce gli ovini, arrivano dalla Asl di Pescara alla luce dei diversi focolai che sono stati riscontrati in tutta la regione. «Al momento, la sintomatologia rilevata negli ovini appare contenuta», si legge su una nota Asl, «si registra un tasso d’infezione del 10% e una mortalità attorno al 5%, con quadri clinici generalmente meno gravi rispetto ad altre regioni colpite in passato dallo stesso sierotipo nelle ultime settimane, con il Centro Italia interessato da un nuovo incremento dei casi ». La malattia viene trasmessa da insetti vettori appartenenti al genere Culicoides. Il Servizio di sanità animale della Asl, diretto da Angelo Giammarino, monitora la situazione epidemiologica nell’attuazione tempestiva delle misure di contenimento sui casi sospetti. La febbre catarrale degli ovini, comunemente nota come "Blue Tongue" può avere manifestazioni cliniche gravi con ripercussioni economiche significative per il comparto zootecnico. Nei tre casi accertati nel Pescarese il sierotipo virale BTV8 è stato isolato.

La Asl ricorda ad allevatori e veterinari liberi professionisti di segnalare tempestivamente ogni caso sospetto al Servizio veterinario di sanità animale. I sintomi da monitorare includono febbre elevata, lesioni orali, edema del muso e del collo, cianosi della lingua e delle labbra, scolo nasale e orale, zoppie e difficoltà respiratorie. Parallelamente all’azione di vigilanza, la Asl di Pescara ha avviato un piano di contenimento articolato: agli allevatori dei focolai è stato prescritto il trattamento obbligatorio degli animali con sostanze a effetto insettorepellente, e sono stati introdotti i controlli sulle movimentazioni degli animali sensibili. Queste ultime non sono vietate ma subordinate all’autorizzazione sanitaria del veterinario aziendale. «La Blue Tongue», ricorda la Asl, «non è trasmissibile all’uomo e non compromette in alcun modo la sicurezza alimentare dei prodotti di origine animale, né da animali domestici né selvatici».