Bollettini già compilati per la nuova tassa rifiuti

Confermato il pagamento della Tares in 3 rate, le fatture arrivano a domicilio Imu, Filippello boccia la proposta avanzata dal Pd di ridurre le aliquote

PESCARA. I bollettini per il pagamento della Tares, la nuova tassa sui rifiuti che ha sostituito dal primo gennaio la Tarsu, arriveranno a casa già compilati con l’importo da versare. Lo hanno annunciato l’assessore Massimo Filippello e il dirigente ai Tributi Marco Scorrano. È stato confermato che l’imposta verrà suddivisa in tre rate. La prima, con scadenza il prossimo 31 maggio, avrà un importo pari al 50 per cento della Tarsu pagata lo scorso anno. La seconda, con scadenza il 30 settembre, sarà pari al 25 per cento della Tarsu dello scorso anno. L’ultima, da pagare presumibilmente entro il 20 dicembre (ma ancora non è certo), avrà un importo pari al rimanente 25 per cento della Tarsu dell’anno scorso, più un eventuale conguaglio in base a un aumento delle tariffe, calcolate, per le utenze domestiche, non più solo sulla superficie dell’immobile, ma anche sul numero dei componenti del nucleo familiare. Resta incerta, per ora, anche l’applicazione di una maggiorazione di 30 centesimi a metro quadrato per coprire i servizi indivisibili, come l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade e la polizia locale.

«Purtroppo», ha spiegato l’assessore, «l’incremento sarà determinato dall’obbligo di legge che oggi ci impone di coprire il 100 per cento del costo del servizio dei rifiuti. Sino a due anni la spesa era coperta al 76 per cento, oggi siamo all’80 per cento. Un risultato raggiunto senza aumentare le tariffe e garantendo delle agevolazioni per alcune categorie».

Per quanto riguarda l’Imu, l’assessore ha espresso dure critiche nei confronti della proposta presentata dal Pd che prevede una riduzione delle aliquote per quest’anno. «Sono proposte campate in aria, senza capo né coda», ha affermato «a oggi non sappiamo se il Comune disporrà o meno di un maggior introito dell’Imu con i versamenti effettuati nel 2012. Dei 19 milioni in cassa, 11 saranno azzerati con il fondo sperimentale di riequilibrio. Su altri 7 milioni, invece, pende l’ultima sorpresa del governo Monti, ossia l’istituzione del fondo di solidarietà con la precisazione che i Comuni che hanno avuto con la manovra Imu un maggior gettito, dovranno contribuire al fondo in misura superiore».

Tra l’altro, il Comune deve ancora incassare l’Imu dell’Ater. L’azienda delle case popolari ha infatti versato appena 72mila euro, su un totale di 1,2 milioni di euro. «Peraltro», ha rivelato Filippello, «sbagliando versamento, perché l’Ater ha destinato una quota non dovuta allo Stato che ora dovrà essere recuperata». Il consigliere di Rifondazione Maurizio Acerbo ha chiesto, in proposito, di togliere l’Imu sull’edilizia residenziale pubblica.

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