Bus e treni, domani lo sciopero 

Corse a rischio dalle 8 fino alle 13. Sindacati compatti nella protesta, si astiene solo la sigla Orsa

PESCARA. Il trasporto pubblico abruzzese domani mattina si fermerà per quattro ore, in concomitanza con lo sciopero nazionale.
I lavoratori protestano contro il mancato rinnovo del contratto collettivo di lavoro, scaduto da oltre tre anni. Ma nella regione le motivazioni nazionali si incrociano con le diverse vertenze locali aperte all’interno delle società di trasporti su ferro e su gomma, in particolare per la Tua di Pescara e La Panoramica di Chieti.
Durante la fascia oraria di sciopero le corse di autobus e treni a media e lunga percorrenza potrebbero non essere effettuate «nella consapevolezza del disagio arrecato all’utenza in un momento particolarmente difficile», fanno sapere gli autoferrotranvieri, «ma nella certezza che la protesta per un trasporto pubblico di qualità rappresenti un valore fondamentale per tutto il Paese».
In base a quanto comunicato dalle segreterie regionali dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Faisa Cisal, i lavoratori delle aziende abruzzesi dei trasporti che incroceranno le braccia sono il personale viaggiante e delle biglietterie di Napoleone, Di Fonzo, Cerella, Di Giacomo Angelo Domenico & C (dalle 8,30 alle 12,30), Tua (incluso il personale del settore ferroviario), Baltour, Tessitore (dalle 9 alle 13), Ama (dalle 9,10 alle 13,10), Satam (dalle 9 alle 12), Centro turistico del Gran Sasso (ultime 4 ore del turno) e tutte le altre aziende di trasporto pubblico locale (dalle 9 alle 13). Ha formalizzato la propria adesione allo sciopero anche il personale a terra che si occupa di manutenzione delle infrastrutture ferroviarie e impianti fissi. Si annuncia quindi un lunedì nero per il trasporto pubblico abruzzese. A supporto delle azioni di sciopero di quattro ore, previste nella fascia antimeridiana, le organizzazioni sindacali hanno organizzato presidi a Pescara, al terminal bus, nei pressi della biglietteria, all’Aquila nei pressi dell’Hotel My Suite (ex Amiternum), a Teramo in piazza San Francesco, a Chieti davanti alla sede del Comune a corso Marrucino, a Lanciano nel piazzale della stazione, ad Avezzano al terminal bus e a Sulmona nel piazzale antistante la stazione ferroviaria.
Lo sciopero nazionale è stato proclamato non solo per il mancato rinnovo del contratto nazionale, ma anche a supporto di una riorganizzazione del settore. A livello locale sono diverse le motivazioni all’origine dello sciopero contro l’azienda Tua guidata dal presidente Gianfranco Giuliante: «La perdita di circa 300 posti lavoro del personale viaggiante», scrivono i sindacati, «il riconoscimenti di incentivi e straordinari alle figure apicali ad personam, benefit e auto di lusso ai dirigenti, stato di confusione gestionale e abbandono della divisione ferroviaria, politica confusa rispetto alle attività delle società partecipate, precarietà e abbandono degli impianti aziendali su gomma in tutta la regione, il ricorso smisurato agli interinali». I dipendenti della Panoramica che hanno ricevuto a giugno la disdetta unilaterale della contrattazione aziendale «provocando la contrazione salariale di circa 300 euro sulle buste paga», come raccontano, auspicano un incontro con il sindaco di Chieti Diego Ferrara. Non aderisce alla mobilitazione Or.s.a. Trasporti Abruzzo poiché, come spiega il segretario regionale Michele Giuliani, pur sottolineando i turni di lavoro massacranti e lo stato di vetustà dei mezzi, «meritava una giornata a parte senza una sovrapposizione con lo sciopero nazionale sul contratto di lavoro».