Buste paga più pesanti Così aumentano stipendi e pensioni degli abruzzesi

Carrello della spesa: si può arrivare fino a 200 euro in più a fine anno Ma una parte della rivalutazione è assorbita dalle trattenute fiscali
L’AQUILA. Buste paga più pesanti per pensionati e lavoratori dipendenti (fino a 35mila euro lordi l’anno): diciotto euro in più al mese per chi si trova nella fascia più alta della platea dei beneficiari (con uno stipendio di 1.600 euro netti al mese), che diventano 10 per chi ha uno stipendio di mille euro.
È il gruzzoletto che i contribuenti si ritroveranno in tasca a fine anno per effetto del nuovo taglio di 1,2 punti del cuneo fiscale tra luglio e dicembre introdotto dal decreto Aiuti-bis. Il decreto attuativo firmato dal ministro del Lavoro Andrea Orlando è in attesa della controfirma da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Un taglio – che costerà allo Stato complessivamente 1,6 miliardi di euro, di cui 1,2 di oneri netti – che il governo dimissionario rimasto in carica per il disbrigo degli affari correnti ha voluto rendere più consistente di quanto previsto inizialmente, lasciando invece invariata l’altra misura a favore dei pensionati, vale a dire l’anticipo di tre mesi della rivalutazione delle pensioni, che si tradurrà in un aumento complessivo degli assegni compreso tra i 42 e i 210 euro lordi. I sindacati, che hanno fatto i conti in tasca agli italiani alla luce della novità introdotta dal decreto, ritengono che si tratti di misure ancora insufficienti per poter fronteggiare i tanti nemici dei consumatori in questo particolare contesto storico. Primo tra tutti l’inflazione, quindi l’aumento generalizzato dei prezzi che costringe tante famiglie a stringere la cinghia con ulteriori sacrifici. Per ora l’aiuto vale fino a dicembre. Poi sarà il governo che uscirà dalle urne – si vota il 25 settembre per il rinnovo del parlamento – a confermare oppure a modificare la misura agevolativa.
quanti soldi in tasca
avremo in più al mese
Il beneficio per i pensionati e per i lavoratori dipendenti è modulato a seconda dell’imponibile fiscale, cioè dell’entità degli assegni (o stipendi) ricevuti. In particolare, secondo i dati diffusi dagli stessi sindacati, la misura si tradurrà, per i lavoratori dipendenti, in un beneficio netto minimo di 52 euro per sette mensilità (7,42 euro al mese) per chi ha uno stipendio mensile lordo di 800 euro, a fronte di un aumento massimo pari a 127 euro (vale a dire 18 euro al mese in più) per chi ha un imponibile mensile di 2.692 euro. Chi prende mille euro lordi di stipendio avrà in più 84 euro lorde (65 tolta l’Irpef). A mano a mano che aumenta l’imponibile cresce (di poco) il beneficio per il lavoratore. Un altro esempio. Chi guadagna 1.500 euro lordi al mese ne avrà in più, in busta paga, 126 lordi, vale a dire 83 spalmati su sette mensilità, dunque poco meno di 12 al mese. Chi prende 2.000 euro lordi di stipendio troverà 168 euro lordi in più, quindi, a conti fatti, 111 euro (circa 16 in più al mese per sette mesi).
ecco tutti gli aumenti
per i pensionati
Se per le retribuzioni gli aiuti consistono nel taglio dei contributi previdenziali (pari all’1,2 per cento, che si somma allo 0,8 già in vigore dallo scorso mese di gennaio), per i percettori di pensione la scelta del governo è stata quella di prevedere una rivalutazione anticipata del 2 per cento, aspettando la misura più consistente prevista per il mese di gennaio del 2023. L’anticipo vale su quattro mensilità, da ottobre a dicembre. Ecco alcuni esempi. Partendo da una pensione lorda minima pari a 524 euro mensili, il pensionato avrà circa 11 euro netti in più al mese, per un totale di 42 euro netti che coincidono con la cifra lorda in quanto per numeri del genere non si paga l’Irpef. A mano a mano che si sale lungo la scala dell’imponibile, il beneficio aumenta, fino ad arrivare a un massimo di 130 euro netti in più (210 lordi) spalmati su quattro mensilità (poco meno di 33 euro al mese) per chi percepisce una pensione mensile di 2.692 euro lordi. Per una pensione da 800 euro ci sarà un aumento netto pari a undici euro al mese (che diventano 45 fino alla fine dell’anno). Per una pensione da mille euro i soldi in più al mese sono 14 (56 per il quadrimestre), mentre per una da 1.500 diventano 20,5 (82 nell’arco dei quattro mesi). Il beneficio supera i 30 euro per le pensioni da 2.500 lordi (122 euro in più da ottobre a dicembre)
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