C’è la crisi, gli under 40 pensano alla pensione

In un anno 3.500 pescaresi hanno stipulato piani di previdenza con Poste italiane Boom sotto Natale: l’età media è di 37 anni, al di sotto di quella nazionale

PESCARA. Se la pensione appare ormai come un lontano miraggio per i giovani che fanno capolino nel mercato del lavoro, mentre chi ha già un impiego lotta da anni per sfuggire alla crisi del sistema previdenziale, il più italiano dei sogni borghesi resiste alle strette del welfare. Risultano in aumento, infatti, i cittadini che si affidano ai piani integrativi e alle polizze assicurative private per cercare di guadagnarsi un futuro dignitoso una volta superata l’età occupazionale.

Negli ultimi 12 mesi a Pescara 3.500 giovani e meno giovani si sono rivolti al gruppo Poste Italiane per intraprendere un percorso che, sulla lunga scadenza, possa garantire loro la possibilità di mettere da parte una rendita mensile che vada ad aggiungersi al sussidio statale. E mentre nel resto della penisola l’età media di chi sottoscrive il piano è vicina ai 40 anni (39,3 anni), nel capoluogo adriatico la fascia d’età si abbassa inesorabilmente a 37 anni. È così che, durante le vacanze di Natale molti genitori e nonni hanno rinunciato all’acquisto del regalo tradizionale da incartare e mettere sotto l’albero per i figli e i nipoti, preferendo rifugiarsi nel più solido investimento sulla vita. Concetti come piano pensionistico privato, fondo pensione, pensione integrativa e polizza vita previdenziale sono diventati oggi un argomento caldo per tutti i lavoratori ancora in attività.

In Abruzzo, a fare la parte del leone nella giungla dei numeri e delle offerte, è il gruppo Poste Italiane. Con 17mila piani di previdenza integrativa sottoscritti nel 2012 attraverso la compagnia assicurativa Poste Vita, ha conservato una quota di mercato pari al 30 per cento. Nel resto d’Italia la media è del 13 per cento.

«In Abruzzo», spiega il direttore provinciale Francesco Polidoro, «ogni mille abitanti ben 58 sono clienti Poste Vita, mentre la media nazionale è di 43 clienti. La rendita mensile si rivaluta anno dopo anno, a integrazione della pensione pubblica». Ad attirare i 3.500 correntisti e titolari di libretto di risparmio postale di Pescara è la flessibilità del piano individuale pensionistico, di tipo assicurativo, denominato Postaprevidenza Valore. La possibilità di versare anche piccole somme al mese risponde alle logiche serrate del lavoro precario e dei contratti a progetto: se sai che un mese guadagni tanto e un altro bisogna stringere i denti, allora per forza di cose dovrai scegliere un contratto che ti permetta di variare gli importi, sospendendo le somme e riattivandole in un secondo momento.

«I clienti abruzzesi», sottolinea Polidoro, «risultano anche i più fedeli: la percentuale di reinvestimento dei capitali in scadenza nel prodotto assicurativo Postafuturo Fedeltà, in Abruzzo è pari al 57 per cento contro il 52 per cento del resto della penisola».

Il vantaggio è di crearsi un gruzzoletto per il futuro, beneficiando della rivalutazione del capitale assicurato: con Postafuturo Fedeltà il cliente può reinvestire, entro 90 giorni dalla data della liquidazione, le somme derivanti dalla scadenza dei contratti sulla vita stipulati con Poste Vita. «Inoltre con le agevolazioni fiscali», conclude il direttore Francesco Polidoro, «il cliente ha la possibilità di detrarre dal reddito i versamenti effettuati fino a un massimo di 5.164,57 euro all’anno, ad eccezione del trattamento di fine rapporto (Tfr), risparmiando dal 23 per cento al 43 per cento del premio versato, sulla base del reddito».

Ylenia Gifuni

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