Cane si perde e corre per 3 km sull’asse attrezzato, il racconto di Angelo e Silvia: «Così lo abbiamo salvato»

Angelo D’Attilio e Silvia Tontodonati

4 Ottobre 2025

I due coniugi ripercorrono con ‘Il Centro’ questa storia a lieto fine: «È stato un lavoro di squadra perché tutti hanno capito la gravità della situazione»

PESCARA. «Mi trovavo sull’asse attrezzato quando, all’improvviso, ho visto un cane correre lungo la corsia di emergenza e nella direzione opposta rispetto alle auto. Nel tentativo di prenderlo ho accostato, in una piccola rientranza, sono sceso e ho iniziato a chiamarlo. Ma non c’è stato niente da fare: il cane continuava a correre e così è iniziato l’inseguimento, di circa tre chilometri, fino a Chieti Scalo». Così Angelo D’Attilio, originario di Scafa, racconta gli attimi di paura vissuti giovedì, intorno alle 18, quando si è trovato di fronte a una scena inattesa e, allo stesso tempo, drammatica. L’uomo, insieme alla moglie Silvia Tontodonati, stava facendo rientro da Pescara quando, sotto la pioggia battente, ha incrociato un lagotto bianco – di nome Persifal – che correva all’impazzata lungo l’asse (all’altezza del centro Dama a Chieti) spaventato dalle auto che gli sfrecciavano accanto.

Del cane si erano perse le tracce alle 14 quando, all’uscita di una toelettatura a Chieti Scalo, è riuscito a sfilarsi il collare, sfuggendo così alla proprietaria. Da quel momento Persifal attraversa il sottopasso di via Mattei, prosegue lungo via Erasmo Piaggio – in direzione del centro commerciale Megalò – e imbocca l’asse attrezzato. Ed è lì che la sua corsa, tra pioggia e traffico, si trasforma in una fuga disperata e senza meta. Ad accorgersi di lui, e ad avere il coraggio di intervenire, sono stati proprio i due coniugi: «Abbiamo accostato per cercare disperatamente di prenderlo, anche perché rischiava di essere investito e di provocare un incidente. Ma non si fermava. Così siamo usciti dall’asse attrezzato, abbiamo fatto inversione e siamo rientrati dall’ingresso Pescara Ovest-Chieti, pensando di intercettarlo di nuovo. Ripercorrendo la strada ce lo siamo ritrovati davanti».

Questa volta, però, Persifal corre lungo la corsia di sorpasso e segue il senso di marcia: «Mi sono messo dietro di lui con le quattro frecce, in modo da proteggerlo e segnalare il pericolo. In pochi secondi le auto dietro di me si sono allineate, creando una sorta di scudo ed evitando che il cane venisse travolto. Devo dire che è stato un lavoro di squadra perché tutti hanno capito la gravità della situazione». Anche un altro automobilista ha contribuito al salvataggio affiancandosi con le quattro frecce sulla corsia di destra: «Si è formata una vera e propria barriera di protezione. A quel punto abbiamo iniziato a suonare e, con alcune manovre, siamo riusciti a indirizzare il cane verso la corsia di emergenza, poco prima dell’uscita di Chieti Scalo».

Da lì Persifal riesce a scendere sotto il guardrail e a raggiungere il parcheggio del centro commerciale Megalò: «Una volta superata la rotonda, il cane entra nel parcheggio ma continua a correre senza fermarsi e, alla fine, sparisce dalla nostra vista». La fuga si è conclusa soltanto ieri mattina quando, grazie alla denuncia del proprietario e alle segnalazioni arrivate alle forze dell’ordine, il cane è stato ritrovato vicino al centro commerciale. «Il proprietario mi ha immediatamente ringraziato per avergli salvato la vita. Il cane sta bene, siamo tutti sollevati e orgogliosi di questo lieto fine. Durante l’inseguimento non contava il rischio di essere tamponati perché, in quel momento, c’era soltanto una cosa da fare: salvargli la vita», conclude Angelo.

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